La Nuova Ferrara

E' un invito alla gioia quello che esprime il canto d'ingresso con cui si è aperta ieri nel monastero di S. Antonio, la cerimonia di consacrazione di suor Maria Grazia Buriani e di suor Maria Beniamina Lorenzini. Alla presenza dell'arcivescovo Luigi Negri, di religiosi provenienti dall'Abbazia di Praglia e da diverse chiese ferraresi, di parenti ed amici che hanno gremito la piccola chiesa fin sul sagrato dove un altoparlante consentiva di seguire la Messa, secondo un antico rito sottolineato da canti e preghiere, sono stati pronunciati i voti perenni in una “festa dell'anima cristiana” come l'arcivescovo ha definito il solenne momento. «Oggi celebriamo la presenza di Cristo nel cuore di quelli che credono - ha aggiunto - come le nostre sorelle che hanno deciso di offrire tutta la loro vita alla chiesa e per questo le ringraziamo unitamente alle loro famiglie senza i cui insegnamenti forse non avrebbero sentito questa chiamata». Una vocazione che almeno per la mamma di suor Maria Grazia poteva limitarsi alla vita laicale e quindi senza chiudersi in un convento di clausura a soli 35 anni. Battezzata nella chiesa del Corpus Domini con il nome di Alessia, diplomata ragioniera si era ritirata in convento già da sette anni per percorrere serenamente il cammino verso la consacrazione; così come suor Maria Beniamina nata quarant'anni fa, battezzata nella cappella dell'arcispedale S. Anna di Ferrara come Simona, residente a Cento, figlia unica ed già orfana del padre da tre anni. «Mia figlia - ha dichiarato commossa mamma Angela Cristi Lorenzini - è laureata al Dams in storia dello spettacolo; suona il pianoforte, ha insegnato come sostegno, ha viaggiato moltissimo fino a 28 anni, poi ha iniziato ad andare regolarmente ad Assisi e a 30 anni è entrata in convento».

Margherita Goberti