La Nuova Ferrara

Ferrara

l’appello di fp-Cgil

«Tutti devono accedere»

«Nel vocabolario la parola comunità viene definita come un gruppo di persone che vivono insieme nello stesso territorio. Di conseguenza l'ospedale di comunità altro non è che il loro ospedale. È...

26 maggio 2014
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«Nel vocabolario la parola comunità viene definita come un gruppo di persone che vivono insieme nello stesso territorio. Di conseguenza l'ospedale di comunità altro non è che il loro ospedale. È lecito chiedersi oggi quindi, in riferimento a questo modello di ospedale, quale sarà il perimetro del territorio della comunità, per capire chi potrà usufruire di quel presidio sanitario territoriale. Quali cittadini potranno andare in quello di Copparo che apre in giugno e chi in quello di Comacchio sul quale siamo stati convocati lunedì 26 maggio? La risposta che troviamo nel documento inviatoci dalla Direzione della Asl è molto chiara: accederanno gli utenti dei medici di medicina generale che afferiscono ai Nuclei di cure primarie (Ncp) situati presso i presidi. Ciò significa che i cittadini del territorio che hanno scelto medici di medicina generale che sono fuori dal Nucleo di cure primarie di Copparo non potranno accedere a quell’ospedale. Riteniamo, se così fosse, che più che di ospedale di comunità si tratti dell'"ospedale dei medici del Nucleo di cure primarie" creando un modello che va nella direzione opposta rispetto alla storia del sistema sanitario nazionale che è da sempre inclusivo ed aperto alle persone. Cosa verrà detto ad esempio a un abitante di Ostellato che non potrà rivolgersi al presidio di Comacchio in quanto i medici del Nucleo di cure primarie sono solo quelli dei comuni della fascia costiera o cosa verrà detto a un abitante del copparese il cui medico non ha aderito al nucleo di Copparo? Secondo noi, se è previsto un ospedale di comunità per ogni distretto, tutti gli abitanti del distretto devono potervi accedere, nessuno escluso, e già così un problema concreto oggi c'è ed è l'assenza dell'ospedale territoriale distrettuale di Bondeno (peraltro previsto sulla pianificazione votata dai sindaci). Questa sarà la nostra posizione al tavolo di confronto lunedì (oggi, ndr), senza mediazioni, senza compromessi, diversamente si rischia di pregiudicare questi modelli di sanità territoriale prima della loro messa in campo.

Fp Cgil