La Nuova Ferrara

Ferrara

Frecciata di Tagliani: «A casa ce li abbiamo mandati a noi»

di Marcello Pradarelli
Frecciata di Tagliani: «A casa ce li abbiamo mandati a noi»

Il sindaco appena rieletto e il segretario Calvano festeggiano in Galleria Matteotti «Ci hanno detto “tornate a lavorare”, li abbiamo presi in parola, da domani si ricomincia»

27 maggio 2014
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«Mi sembra Natale». Questo è il messaggio che Tania, attivista Pd di Via Bologna ha inviato domenica a mezzanotte a Luigi Vitellio, che l’ha ricevuto mentre nella sede del Pd guardava strabiliato la proiezione che dava il Pd oltre il 40%. La frase racconta che quella del Pd è stata più di una vittoria, è stata un grande e inatteso regalo che ha trasformato una vigilia ansiosa in una festa insperata.

E la festa iniziata con le europee stravinte da Renzi è proseguita con le comunali vinte alla grande da Tagliani. L’appuntamento è alle 20.45 sotto Galleria Matteotti, dove si sono ritrovate 200-300 persone giubilanti, che hanno coperto di applausi e abbracci Tagliani, sbucato insieme a Calvano da via San Romano. Arrivare al microfono è un’impresa: tanti vogliono congratularsi con il sindaco e posare con lui per una foto. Tagliani ricambia volentieri e a sua volta si complimenta con il collega avvocato Alberto Bova, eletto con Ferrara Concreta.

Sono mancate due ciliegine sulla torta del Pd: Lagosanto e Poggio Renatico. Calvano non ne fa un dramma, ne ricava un monito: «Quando ci dividiamo capita questo». Dal microfono il segretario glissa sulle due sconfitte - la festa non va guastata - e calca su Masi Torello: «Con una civica da noi sostenuta abbiamo vinto a Masi Torello, una cosa storica». E calca su europee e comunali di Ferrara: «Ieri e oggi sono successe cose straordinarie che vanno festeggiate e vissute insieme». Chiama a gran voce altri due sindaci vittoriosi che sono accorsi in Galleria Matteotti: «Venite qua anche voi, ecco Andrea Marchi che a Ostellato si è accontentato dell’88% e Nicola Rossi che a Copparo ha vinto con quasi il 60%». Calvano ringrazia Sel, Ferrara Concreta e anche Rifondazione che fuori Ferrara era alleata in alcuni comuni: «Abbiamo vinto perché ci piace fare sempre meglio e perché sappiamo cambiare noi stessi».

Ecco Tagliani, altro osanna per lui: «Ringrazio gli elettori ferraresi che si sono accorti che qualcuno ha governato bene la città. Grazie a Sel, a Ferrara Concreta e anche Vota per Fe (la lista della Zadro, che non ha centrato l’obiettivo). Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e mi hanno fotografato nelle tantissime iniziative». La parte buonista è finita. Ora Tagliani passa ad altri ringraziamenti rivolti «a quelli che dicevano che volevano mandarci a lavorare». Parte il primo affondo: «Li abbiamo presi in parola, da domani riprenderemo a lavorare. Perché il nostro unico avversario è la crisi economica e dobbiamo impegnarci per dare lavoro».

E poi via con la seconda stilettata: «Siamo orgogliosi di aver mandato a casa quelli che volevano mandare a casa chi in questi anni si è preoccupato delle nostre scuole, di ridurre il debito pubblico, di diminuire le tasse. Non sarà facile proseguire in questo lavoro, ma a quanto pare oggi, stando al voto, siamo gli unici oggi in grado di fare questo».

Il sindaco di Copparo rielabora il concetto: «Il rischio era fortissimo ma Ferrara e i ferraresi hanno dimostrato di avere la testa sulle spalle: hanno scelto chi ha lavorato».

Riavvolgimento del nastro: sono le 23 di domenica, lo stato maggiore del Pd è in via Frizzi sintonizzato su La7. Mentana dà il primo exit poll: Pd al 33% M5S al 26,5%. Nessuna esultanza, gelo totale. Nessuno ci crede: «Ci metto la firma se finisce così» dice Calvano. Intorno un po’ tutti, da Marcella Zappaterra a Sandro Bratti, da Luigi Marattin a Luigi Vitellio, da Caterina Ferri a Enrico Balestra si accontenterebbero di molto meno. Solo Simone Merli è fuori dal coro: «Ma parchè an dev esser brisa vera. Ragazit l’è propria acsì». A mezzanotte rintocca il 40% e Tania invia il messaggino: «Mi sembra Natale».