La Nuova Ferrara

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Incendio nella sede della Consulta

Incendio nella sede della Consulta

La causa un corto circuito, in fiamme documenti e arredi. Evacuato per precauzione l’asilo adiacente alla struttura

27 maggio 2014
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COMACCHIO. Un fumo scuro e l’odore acre di bruciato, provenienti dalla sede della Consulta Popolare per il San Camillo hanno cominciato a propagarsi intorno alle 11.45 di ieri lungo tutta la Via Giosuè Carducci, in pieno centro storico. Un attivista della Consulta, Tonino Nordi, residente nei paraggi, è stato allertato dalla figlia che stava percorrendo a piedi la via, circondata dal canale e dai ponti del Carmine e di Via Cavour. Nordi si è immediatamente precipitato all’interno della Consulta e afferrando uno degli estintori presenti, ha spento il fuoco che già aveva mandato in fumo una scatola di documenti, posta sotto ad un computer.

Sul posto sono intervenuti di lì a poco i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, oltre al sindaco Marco Fabbri e all’assessore alle Politiche Sociali Sergio Provasi, accorsi per verificare che non vi fossero feriti. Per fortuna solo tanto spavento per i passanti ed i residenti,e il fuoco, ancora circoscritto è stato domato tempestivamente. I bimbi della vicina scuola materna “G.Carducci”, da poco rientrati con le insegnanti dopo un’iniziativa a Palazzo Bellini, per precauzione sono rimasti in cortile, ma non si sono rese necessarie misure preventive ulteriori.

«I Vigili del Fuoco, dopo lo spegnimento dell’incendio – ha dichiarato Rosa Luciani, portavoce della Consulta – hanno riscontrato che la fiamma si è innescata dal corto circuito di un filo del pc, mentre la sede era vuota perché molti lavorano in questo periodo, anche il presidente Manrico Mezzogori, che fa i turni notturni».

I danni subiti alle attrezzature sono ancora da quantificare, tuttavia oltre ad una scatola di documenti, sono stati avvolti dalle fiamme la tastiera del computer, una sedia da scrivania, un televisore e un altro apparecchio all’interno di un armadio.

«Abbiamo gli estintori in regola e siamo assicurati – ha aggiunto Rosa- e per fortuna, nonostante lo spavento, tutto è andato per il meglio, non ci sono intossicati e speriamo di poter tornare presto alle nostre attività. Per il momento nella sede non si può entrare». La fortuna vuole che il corto circuito si sia propagato dalla saletta del computer, posta vicino all’ingresso e non dalla cucina, dove sono presenti anche i fornelli e le bombole. Qualche polemica è sorta anche a causa della presenza di auto in sosta nella via in questione, auto che potrebbero creare non pochi problemi al passaggio dei mezzi di soccorso.

In attesa della riapertura del punto di primo soccorso (dal 1° giugno), gli attivisti della Consulta continuano a presidiare il secondo piano dell’ospedale.

Katia Romagnoli