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Clini: nessun interrogatorio, solo dichiarazioni spontanee

Clini: nessun interrogatorio, solo dichiarazioni spontanee

L’ex ministro in aula in tribunale per 50 minuti, si difende producendo documenti Il legale: «Abbiamo offerto al giudice elementi per valutare la correttezza dell’operato»

28 maggio 2014
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Quasi 50 minuti in aula per l’interrogatorio, nel quale l’ex ministro Corrado Clini ha fatto solo dichiarazioni spontanee al giudice Piera Tassoni che lo aveva fatto arrestare, nei giorni scorsi per peculato.

All’uscita, il suo legale Paolo Dell’anno, spiega: «Abbiamo offerto al giudice elementi per poter fare valutazioni sulla correttezza del nostro operato».

«Abbiamo prodotto dei documenti che dimostrano l'insussistenza dei reati contestati».

Al termine dell'interrogatorio di garanzia fissato dal gip Piera Tassoni a Ferrara, il legale interpellato sui soldi transitati sul conto personale di Clini, un conto cifrato denominato «Pesce» e depositato alla Usb Lugano bank ha riferito «di non poter parlare di questi elementi».

In aula anche il pm Nicola Proto che col collega Filippo Di Benedetto coordina l'inchiesta. Clini ribadiamo non ha risposto all'interrogatorio, alle domande e chiarimenti del giudice - come avviene negli interrogatori di garanzia - ma ha fatto dichiarazioni spontanee per una 40ina di minuti in cui il legale ha anche prodotto i documenti citati di cui non ha però spiegato contenuti o altro.

Nessuna richiesta contro l’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari a Roma, al momento.

«Il ricorso al riesame? Attendiamo prima le valutazioni del giudice» ha dichiarato il legale, montando sul furgone con vetri oscurati con cui Clini è arrivato poco dopo mezzogiorno davanti all’ingresso del tribunale ed è ripartito attorno alle 13.15 lasciando palazzo di giustizia.