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Carife resta commissariata e cede 16 filiali a Vicenza

Carife resta commissariata e cede 16 filiali a Vicenza

Accordo raggiunto coi sindacati per 68 persone: dal 1 giugno alla Bpvi Popolare A questi dipendenti è state sospesa la solidarietà, resta per Ferrara fino al 2018

29 maggio 2014
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Cassa Risparmio di Ferrara resta in amministrazione straordinaria: decisione ovvia e scontata, adottata dal ministro dell’economia con decreto del 26 maggio 2014, su proposta della Banca d’Italia, Da qui la proroga della procedura di amministrazione straordinaria di Cassa di Risparmio di Ferrara, capogruppo dell’omonimo gruppo bancario.

La amministrazione straordinaria resterà tale per un periodo non superiore a un anno, dunque fino a maggio 2015. E la gestione della banca rimane affidata ai commissari straordinari Giovanni Capitanio e Antonio Blandini.

Intanto i sindacati Carife (dircredito, fabi, fiba/cisl, fisac/cgil, ugl/credito) rendono noto l’accordo raggiunto per la cessione da parte di Carife a Banca Popolare di Vicenza di 16 filiali tra Roma, Forlì e Cesena. L’accordo è stato raggiunto ed avrà efficacia dal prossimo 1 giugno e prevede il passaggio di tutte le 68 persone coinvolte nell’operazione al contratto collettivo aziendale di Banca popolare Vicenza, con il mantenimento degli attuali livelli retributivi e previdenziali. A questi dipendenti saranno sospese le giornate di solidarietà che erano il frutto dell’accordo del novembre 2013 che venne raggiunto per la gestione degli esuberi in Carife. «Ricordiamo che tale accordo - spiegano i sindacati - prevede per ciascun dipendente Carife, un importante numero annuo di giornate non retribuite, fino al 2018. La loro sospensione, valevole fino ad ottobre 2014, servirà per valutare le problematiche di fruizione nella nuova banca».

«L’equilibrio dell’accordo appena concluso - chiudono i sindacati - , in cui vengono mantenuti gli attuali livelli retributivi e previdenziali a fronte delle giornate di solidarietà, è coerente con la linea strategica definita dai sindacati Carife proprio nell’ambito dell’accordo sugli esuberi, ove si è difeso l’istituto complessivo del contratto integrativo aziendale attraverso la sospensione dell’attività lavorativa, e che è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori».