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I ferraresi protagonisti della “Scultura-Mosaico”

I ferraresi protagonisti della “Scultura-Mosaico”

Mani di artisti ferraresi stanno lavorando all’ombra della imponente Basilica di San Vitale, nella capitale del mosaico a Ravenna. È stata appena terminata la prima di una ventina di sculture di...

29 maggio 2014
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Mani di artisti ferraresi stanno lavorando all’ombra della imponente Basilica di San Vitale, nella capitale del mosaico a Ravenna. È stata appena terminata la prima di una ventina di sculture di grandi dimensioni destinate a un tour internazionale, è l’Auriga Cieco di Sergio Zanni, alta più di due metri, realizzata in terracotta, marmi e pietre vitree. La curatrice della mostra è la ferrarese Laura Gavioli, artista e organizzatrice infaticabile di mostre, da decenni. L’atelier che ha aperto le porte in esclusiva alla Nuova Ferrara è nella sede del Gruppo Mosaicisti di Ravenna, fondato nel 1984, nei locali che furono della Cooperativa Mosaicisti, che ha fatto la storia del mosaico artistico ravennate dal dopoguerra a fianco di tantissimi artisti internazionali che sono arrivati nell’ex capitale bizantina per confrontarsi sulle tecniche dell’utilizzo delle tessere di vetro, ceramica e altri materiali.

Mi accolgono Marco Santi responsabile del laboratorio, Sergio Cicognani anziano artista del mosaico, maestro di Marco, e Laura Gavioli, l’ideatrice del progetto denominato “Scultura-Mosaico”.

Davanti a me una ventina di sculture enormi, abbozzate, pronte per essere interpretate con il mosaico, in vari modi e con vari stili e tecniche.

In primo piano L’Auriga del nostro Zanni, ferrarese, classe ’42, uno degli scultori più noti in città. La scultura si impone per la sua eleganza e per l'intrigante soluzione trovata da Marco, che l’ha vestita con migliaia di tessere di piccolissime dimensioni, nei colori bianco e una serie di sfumature nere.

«Il rapporto pittura-mosaico ha goduto uno sviluppo notevole nel primo e nel secondo Novecento. Al contrario, sono ancora rari gli esempi di una relazione stretta tra il mosaico e la scultura - mi spiega Laura Gavioli -; l’idea di mettere a fuoco la sperimentazione tra la scultura e il mosaico prende forza da una mia precisa intuizione: nella scultura contemporanea di figura il rapporto con il mosaico introduce e rafforza un elemento evocativo, anche magico della forma, per almeno due delle sue principali caratteristiche: la frammentazione della forma e il colore. L’andamento delle tessere sulla superficie della scultura esalta la forma sottostante e la ristruttura ampliando l’effetto volumetrico e valorizzando i piani. Il colore poi diventa un elemento fondamentale sul piano concettuale: si pensi all’oro per i volti che, attraverso quella materia sublime, assumono un significato extratemporale, e anche alla luce che le tessere di mosaico catturano con le loro sfaccettature e con la particolare posizione sulla superficie legante».

Il progetto è quindi innovativo e ambizioso, Laura chiede all’artista di fornire una forma-scultura idonea, sia sul piano tecnico che su quello artistico, alla relazione con il linguaggio musivo. Un’impostazione che possa così esprimere opere d’arte originali e complete. Entro l’anno il gruppo di mosaicisti porterà a compimento una ventina di sculture di altrettanti artisti, le quali saranno le protagoniste di una mostra itinerante che toccherà diverse sedi museali e gallerie in Italia e all’estero. Gli artisti che hanno aderito al progetto sono: Roberto Barni, Giuseppe Bergomi, Nicola Bolla, Sandro Chia, Aron Demetz, Pino Deodato, Gino Marotta, Athos Ongaro, Luigi Ontani, Antonello P. Santé, Leonardo Pivi, Ascanio Renda, Nicola Samorì, Livio Scarpella, Paolo Schmidlin, Giuseppe Tirelli e Sergio Zanni.

Andrea Samaritani

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