La Nuova Ferrara

Ferrara

Clini: accuse che mi spaccano il cuore

La difesa in aula e poi all’Ansa «Chiedete se sono un corrotto»

«Le accuse che mi sono state rivolte mi spaccano il cuore: spero che ancora una volta i fatti e i risultati del mio lavoro prevalgano sui pregiudizi e sull'ideologia»: in uno scritto reso noto dai...

29 maggio 2014
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«Le accuse che mi sono state rivolte mi spaccano il cuore: spero che ancora una volta i fatti e i risultati del mio lavoro prevalgano sui pregiudizi e sull'ideologia»: in uno scritto reso noto dai suoi legali (lo stesso che ha letto ieri mattina in aula davanti ai giudici a Ferrara), l'ex ministro dell'ambiente Clini si difende ed entra nel merito delle accuse che gli vengono rivolte.

Tra il 2004 e il 2011, spiega, «ho svolto un'attività di supporto alla formazione» di una Ong impegnata in Iraq: attività per la quale «ho ricevuto la copertura delle spese ed un compenso (non ancora riscosso) finanziati con risorse diverse da quelle del ministero dell'Ambiente». «Il mio lavoro - aggiunge Clini - è sempre stato finalizzato ad integrare sviluppo economico e protezione dell'ambiente, senza pregiudizi ideologici e vincoli politici, con procedure rapide e trasparenti». E sottolinea, soprattutto, che questo atteggiamento «ha suscitato negli anni polemiche e iniziative contro di me, sostenute da chi specula sull'ambiente per convenienza politica con l'appoggio delle burocrazie che vivono di rendita sui ritardi e le opacità delle procedure».

Poi rivendica il lavoro svolto in questi anni, respingendo ogni accusa: «Chiedete alle decine di imprese, dalle più grandi e più note alle più piccole, che hanno realizzato grazie al mio lavoro centinaia di progetti in Italia e nel mondo, con successo». «Chiedetelo - scrive Clini, in un crescendo di toni e contenuti - alle università e agli enti di ricerca in Italia, in Brasile, in Cina, in Iraq, negli Usa, nei Balcani, che hanno collaborato con me in tutti questi anni ed hanno realizzato progetti esemplari che sono un vanto per l'Italia». Dall’estero all’Italia, e aggiunge: «chiedetelo anche ai lavoratori dell'Ilva di Taranto, e chiedetelo all'azienda. Chiedetelo ai lavoratori ed alle imprese di Piombino, di Porto Marghera, di Tor Viscosa, di Trieste. Chiedetelo alle centinaia di comuni, alle province, alle regioni con cui ho promosso e realizzato centinaia di progetti locali». «Chiedete a tutti questi se sono corrotto», conclude Clini, perentorio.

E rivolto ai giudici che debbono giudicarlo in questa fase dell’inchiesta sottolinea che «risponderò alla magistratura, a partire dalla vicenda dell'Iraq» e in questo caso fornisce la sua versione sulle accuse.

In Iraq, infatti, sostiene l'ex ministro, «accanto all'importante lavoro promosso dal ministero dell'Ambiente italiano, tra il 2004 e il marzo 2011 ho svolto, su loro richiesta, un'attività di supporto alla formazione di una organizzazione non governativa per lo sviluppo sostenibile e la pacificazione di quel martoriato paese. Organizzazione riconosciuta oggi a livello internazionale e premiata con importanti riconoscimenti anche per il mio contributo».

È per queste attività, aggiunge Clini, che «ho ricevuto la copertura delle spese ed un compenso (non ancora riscosso) finanziati con risorse diverse da quelle del ministero dell'Ambiente italiano». Non spiega però Clini, i motivi del conto cifrato: se erano soldi ‘puliti’, perchè «cifrarli»?