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Per il Jazz Club un’altra stagione da record

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«L’anno appena concluso direi che è andato molto bene e quindi, non penso che per la nuova stagione ci saranno grandissimi cambiamenti. Varieremo gli artisti certo, ma le formule concertistiche adottate credo proprio che rimarranno le stesse».

Francesco Bettini, direttore artistico del Jazz Club di Ferrara, cerca di far il punto della situazione consapevole del successo ottenuto dal pubblico e delle difficoltà con le quali lui e il suo staff si trovano a dover combattere ogni giorno. Per organizzare concerti servono tre cose: idee, spazio, soldi. In un periodo in cui i soldi scarseggiano sempre più il Jazz Club sta facendo comunque i salti mortali per portare avanti un discorso di indiscutibile qualità: «Fondamentalmente - prosegue Bettini - le serate a settimana sono tre e ciascuna segue una propria strada. Il lunedì ci si concentra su presentazioni di nuovi progetti, album in uscita, artisti emergenti e jam session. Il venerdì abbiamo dato vita a un nuovo connubio tra musica e gastronomia in cui organizziamo cene e degustazioni a base di tipicità etniche. Al sabato abbiamo concentrato gli eventi principali, i cosiddetti “concerti grossi”: coproduzioni, copromozioni, collaborazioni con altre associazioni; insomma, la famosa rete».

Il Jazz Club venne fondato nel 1977 e da fine anni ’90 si trova all’interno del Torrione di San Giovanni, struttura bellissima medioevale posta alle porte della città. Anche questo contribuisce a rendere lo spazio magico e al di fuori dell’ordinario: «Sull'edificio si dovrebbero effettuare alcuni interventi. La manutenzione regolare - spiega Andrea Firincieli, presidente del club -, l’abbiamo ovviamente fatta, restano alcune operazioni extra che speriamo di riuscire a svolgere entro la fine dell’estate, ovvero prima dell'inizio della nuova stagione. In caso contrario, potremmo vederci costretti a slittare l’apertura del Torrione di qualche settimana».

Gli ospiti del Jazz Club sono tantissimi: molti arrivano dall’estero, prevalentemente da New York, tanti dall’Italia. Carte, e premi, alla mano, c’è il titolo di “Miglior Jazz Club d’Italia”, ai Jazz.it Awards, a parlare chiaro. Il premio, frutto di un referendum dei lettori della prestigiosa rivista specializzata Jazz.it, è giunto alla 4ª edizione e per ben tre volte Ferrara ha guadagnato il primo posto e una volta il secondo: «È un risultato di cui andiamo certamente molto fieri: significa che il nostro lavoro viene apprezzato davvero anche al di fuori delle mura cittadine. Molti turisti - conclude Bettini - vengono a farci visita e in tanti, anche dai territori vicini, vengono a Ferrara per passare una bella serata al Jazz Club».

Dunque squadra che vince non si cambia. I mesi estivi serviranno per riorganizzare le idee, riempire agende e stilare programmazioni: «Ma non faremo tutto a tavolino, ci piace lasciare spazio all’improvvisazione», come in una jam session; intanto si comincia poi si vedrà come andrà a finire.

Samuele Govoni

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