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Clini, indagato il presidente di Nature Iraq

edi Daniele Predieri
Clini, indagato il presidente di Nature Iraq

Il gip Tassoni: «Accordo tra Azzam Alwash, l’ex ministro e Pretner». Gli stessi tecnici coinvolti in passato in Laguna Pulita

30 maggio 2014
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Si difende e lo fa spiegando che il suo rapporto con Nature Iraq iniziò nel 2004, una collaborazione personale al di fuori dei suoi compiti istituzionali. Ma è possibile che un direttore generale di un ministero italiano, che finanzia 54 milioni di euro per un progetto in Iraq, destinati ad una fondazione privata, la Nature Iraq Organisation, poi ne diventi il consulente ‘privato’, pagato con centinaia di migliaia di euro?

Difesa tecnica. E’ una difesa tecnica, quella dell’ex ministro Corrado Clini, ex direttore generale del ministero Ambiente, prospettata mercoledì scorso al giudice Piera Tassoni e al pm Nicola Proto, durante l’interrogatorio di garanzia dopo il suo arresto, ordinato per aver distratto soldi pubblici, per interessi personali. Prima in aula e poi dettando le sue dichiarazioni alle agenzie di stampa, Clini ha riferito di aver svolto consulenze, tra il 2004 e il 2011, per una Ong impegnata in Iraq e «di aver ricevuto copertura delle spese ed un compenso non ancora riscosso finanziati con risorse diverse da quello delle ministero dell’ambiente». A supporto di questa tesi, Clini e i suoi legali (Dell’Anno e Lupinacci) hanno prodotto documenti al giudice Tassoni: si tratta di una serie di lettere tra Clini e appunto l’organizzazione Nature Iraq. Carte ora al vaglio di giudice e procura che dovranno valutarle e confermare o meno la custodia di Clini.

Soldi da chi finanziava. Ciò che non è emerso, tuttavia, dai resoconti che hanno riportato le dichiarazioni di Clini dopo l’interrogatorio è che l’organizzazione non governativa, la Ong cui lui stesso fa riferimento, è la stessa che ha ottenuto il finanziamento di 54 milioni del ministero, la Nature Iraq Organization. E che il suo massimo rappresentante, president board,è Azzam Alwash.

Terzo indagato in Iraq. Il suo nome compare anche nell’ordinanza di custodia, perchè di fatto, il presidente Alwash che ottenne dal Ministero dell’ambiente italiano i 54 milioni, è indagato con Clini e l’ingegner Augusto Calore Pretner per peculato, anche se non oggetto della misura cautelare. Lo stesso gip Tassoni scrive che «Clini e Pretner in concorso tra loro e con Azzam Alwash si appropriavano della somma di 3 milioni 170mila euro», distratti dai 54 milioni.

Conti cifrati e troppi soldi. «Nello specifico - sottolinea il gip - in esecuzione dell’accordo intercorso tra loro (Clini e Pretner, ndr) e con Azzam Alwash, presidente di Nature Iraq, dopo aver ricevuto il finanziamento del ministero, attraverso l’emissione di fatture false emesse dalla società olandese Gbc a favore di Nature Iraq e pagate dalla stessa, costituivano la provvista di 3 milioni 170mila euro messi a disposizione degli indagati nel conto corrente presso la Ubs Lugano Bank». Qui c’erano i conti cifrati: Sole per Pretner, Pesce per Clini e Schiavo per un terzo ingegnere, che intascò 120mila euro, e che era molto conosciuto a Ferrara, avendo lavorato anche per conto della Coopcostruttori, nei vari progetti legati ai finanziamenti Fio, ottenuti in tutta la nostra provincia dalla coop argentana.

Ai tempi di Laguna Pulita. Si tratta del padovano Luciano Mascellani che con lo stesso ingegner Pretner - anche lui conosciutissimo nel Ferrarese e amico di Giovanni Donigaglia, ex patron della coop che ha fatto crac - circa 20 anni fa furono coinvolti (poi prosciolti per prescrizione) nel processo di Laguna Pulita, processo per le tangenti della Coopcostruttori a Comacchio per poter lavorare: i due tecnici erano accusati di aver pagato l’ex ingegner capo del comune di Comacchio, Massimo Pivanti, chiamato «mister 3%» per le percentuali che imponeva per ogni appalto o atto che vistava a favore dei tecnici (Pretner e gli altri) e della Coopcostruttori. Altre storie, lontane, che emergono dal passato remoto, grazie agli archivi della Nuova Ferrara.

Corruzione a Ferrara. Tuttavia, da un passato più recente emerge invece il fatto contestato a Clini nell’interrogatorio dell’ottobre scorso. Clini venne ascoltato a Ferrara, non per peculato, ma per corruzione (tranche di inchiesta parellela a quella attuale), «commessa - ricorda il gip Tassoni nel suo atto - in concorso con Pretner e Gonella (Carlo della Med Ingegneria, ndr) per incarichi professionali a vantaggio della convivente di Clini, Martina Hauser».

Tangenti in tutto il mondo. La stessa convivente di Clini è al centro, con lui stesso, di altre indagini aperte dalla procura di Roma per corruzione transnazionale, per appalti in Cina, Montenegro, Africa e Sudaemrica. Insomma, quando gli inquirenti con un battuta dicono che l’arresto di Clini è «solo la punta dell’iceberg», c’è da crederci. E vengono i brividi, non per il freddo, a pensare al ghiaccio che c’è sotto.