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Geotermia a Malborghetto Hera-residenti si parlano

Geotermia a Malborghetto Hera-residenti si parlano

L’azienda apre al dialogo con i residenti. Piva (comitato): andiamo a sentire Screening e analisi ambientale primi scogli. Inceneritore, ecco quanto conterà

30 maggio 2014
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L’ultimo documento prodotto da Hera sulla vicenda geotermia risale a un anno fa ed è ancora firmato da Maurizio Chiarini, ex amministratore delegato: si tratta del ritiro in Regione della domanda per lo screening sul permesso di ricerca a Pontegradella. Oggi Hera ha un nuovo ad, Stefano Venier, ma non ha cambiato impostazione sulla vicenda, imperniata sulla volontà di effettuare l’investimento da 50 milioni di euro per raddoppiare la portata del teleriscaldamento cittadino, con il nuovo pozzo “traslocato” nella zona di via Conchetta, ma senza andare allo scontro frontale con i residenti. Così, dopo aver superato lo scoglio politico delle elezioni comunali che hanno visto al centro il tema geotermia sì o no, ecco riproporsi il canovaccio del dialogo: «Prima di completare la predisposizione del nuovo progetto, rispetteremo l’impegno di confrontarci con le associazioni, i comitati e i residenti, attivando tavoli di confronto - è la promessa di Fausto Ferraresi, responsabile del settore teleriscaldamento del gruppo Hera - Il modello è quello sperimentato con il Rab per l’inceneritore? Qualcosa del genere, stiamo valutando». Apparecchiare un tavolo di confronto stavolta sarà più complicato, perché il contrasto iniziale al progetto sul territorio è stato molto forte e manca il cuscinetto della circoscrizione, cancellata per legge, ma la mossa formale Hera la farà di sicuro. Dall’altra parte, sponda Comitato civico anti-geotermia, le prime risposte sono di disponibilità: «Se ci chiamano, noi accetteremo il coinvolgimento, speriamo che Hera non faccia come il sindaco Tagliani che aveva promesso di consultarci sulle domande del sondaggio e poi non l’ha fatto» dice Marco Piva, il portavoce del comitato. I civici sono ancora un po’ abbacchiati per l’esito delle elezioni, visto che avevano chiesto di non votare Tagliani e si aspettavano un segnale forte almeno dai seggi attorno a Malborghetto, ma restano combattivi: «Dovremo fare un po’ di autocritica, forse non riusciti a comunicare adeguatamente il fatto che il problema delle geotermia non è di Malborghetto, ma dell’intera città - continua Piva - In ogni caso saremo sempre vigili sulle mosse di Hera, a partire dalla scelta della procedura, visto che scegliere la Valutazione d’impatto ambientale e non lo screening sarebbe più appropriato per un progetto di questo tipo, e da una seria indagine ambientale sul sito dell’ex inceneritore di via Conchetta». Uno dei capisaldi del progetto è infatti lo smantellamento del vecchio inceneritore, che si trova in un sito a fianco di quello della geotermia 2, ma sulla bonifica del terreno Hera resta prudente: prima le analisi ambientali. Lo screening? Non sembra modificabile l’impostazione della Regione secondo la quale, in questa prima fase del progetto che riguarda solo il «permesso di ricerca di fluidi geotermici», e non l’impianto vero e proprio, la procedura corretta è lo screening e non la Via, quest’ultima certamente più aperta al contributo della cittadinanza e dei soggetti interessati.

Quanto al collegamento tra geotermia 2 ed inceneritore, l’azienda ribadisce che nel nuovo progetto saranno riproposti gli stessi parametri della prima versione, e cioè potenza geotermica complessiva di 290mila Mwh dei quali 170mila dai pozzi geotermici (rispetto agli attuali 75mila) e il resto, appunto, dalla centrale a metano e dall’inceneritore. Hera sembra comunque disponibile a valutare per bene le caratteristiche dell’area interessata, per limare l’impatto anche visivo degli impianti, a partire dai famosi “silos”.

Stefano Ciervo

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