La Nuova Ferrara

Ferrara

la fp-Cgil chiede piú coordinamento tra i servizi

«Poco dialogo e troppi sprechi»

Il sindacato ad Asl e S. Anna: senza raccordo resistono i doppioni

30 maggio 2014
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La collaborazione tra le due aziende sanitarie pubbliche di Ferrara e provincia stenta a decollare e il risultato sono sprechi e sovrapposizioni, due effetti collaterali che mal si conciliano con la fase di riorganizzazione dei servizi del settore. E gli esempi non mancano, spiega la Fp-Cgil, ad iniziare dalla gestione del servizio farmaceutico.

«L'accorpamento della specialistica ambulatoriale nella sede di corso Giovecca sta, ancora una volta, dimostrando un’evidenza - scrive il sindacato - Non è un problema di indirizzo strategico ma di sviluppo tecnico delle riorganizzazioni, in pratica le due direzioni generali (Asl e S. Anna, ndr) viaggiano in accordo nella programmazione ma poi quando si tratta di “aprire il cantiere” iniziano i problemi». In concreto, «sistemi informatici differenti per la gestione dei materiali obbligano chi deve gestire questi accorpamenti ad acrobazie per mantenere separate le voci di spesa e gli ordinativi - scrive la Fp Cgil - Siamo arrivati al paradosso per cui in un ambiente unico con 10 ambulatori in 2 di essi i farmaci arrivano dal magazzino di corso Giovecca e negli altri 8 dal magazzino dell'ospedale del Delta situato a 40 km di distanza. Uno spreco non tollerabile che abbiamo già denunciato ma che non trova risposta». Che si ripete in altri servizi. Se, infatti, dopo il trasferimento dei servizi amministrativi, «personale dipendente dell’Asl può mangiare nella mensa di Giovecca, servizio appaltato dell'azienda ospedaliera, ancora oggi personale sanitario delle due aziende che lavora nello stesso ambulatorio mette il camice a lavare, uno da una parte e uno dall'altra perché i servizi di lavanolo sono separati».

Situazioni «su cui si perde tempo, troppo tempo, in discussioni al limite del ridicolo e continuando le inefficienze», commenta la fp-Cgil.

Nel quaderno delle doglianze rientra anche la biforcazione della gestione dei dipendenti: «Nella piastra unica ambulatoriale di corso Giovecca il personale ha due coordinamenti diversi - precisa il sindacato - La logica del "nostro e loro" in questo accorpamento ha prodotto una carenza di personale con la soppressione del punto di ascolto», che secondo l’Asl sarebbe «strategico per la gestione delle liste di attesa».

Mettere mano al problema, conclude il sindacato, consentirebbe di evitare di compromettere «la tenuta del piano triennale di riorganizzazione in sanità evitando di negare problemi evidenti che tutti gli operatori toccano quotidianamente con mano e conoscono fin troppo bene».