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La Regione ferma la Geotermia 2 «No a nuovi progetti»

La Regione ferma la Geotermia 2 «No a nuovi progetti»

L’assessore Gazzolo: prima studiamo gli effetti sismici Serviranno diversi mesi. Hera chiede una risposta scritta

31 maggio 2014
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Cala un gelo fuori stagione sulla Geotermia 2 di Malborghetto. L’estate non sarà, com’era nelle previsioni, la stagione del nuovo progetto di sfruttamento dell’acqua calda a est, perché il primo ostacolo sulla strada tracciata da Hera si è rivelato insuperabile, almeno per il momento: la Regione ha detto no. Niente nuove trivellazioni nel sottosuolo prima degli approfondimenti sul rischio sisma suggeriti dal rapporto Ichese, quello che «non esclude» il rapporto tra attività estrattive e scosse telluriche; e questo anche se l’attività geotermica non è tra quelle a maggior rischio. «Intendiamo applicare il principio di precauzione a tutte le attività che toccano il sottosuolo, per coerenza con i principi enunciati dopo le conclusioni del rapporto Ichese e la nostra delibera del 23 aprile - ha sillabato ieri l’assessore alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo - Questo principio va applicato anche alla geotermia, seppure il rapporto definisca “molto improbabile” una correlazione con l’attività sismica. Attenderemo quindi la definizione, in rapporto con il ministero delle Attività produttive, delle linee guida per il monitoraggio delle attività estrattive e le risultanze dello specifico monitoraggio del sito Cavone. Quanto servirà? L’accordo con la società che gestisce il Cavone vale tre mesi, quindi sarà quella la prima scadenza utile per fare il punto». In sostanza, se ne parla non prima della fine dell’estate, e non è detto che sia quella la data definitiva, anche perché la prossima primavera ci saranno le elezioni regionali e c’è qualche dubbio sul fatto che una giunta in scadenza sia in grado di prendere decisioni di questa portata. Il blocco riguarda, è bene precisarlo, anche la semplice presentazione di nuovi screening, come appunto il primo passo della Geotermia 2.

Non è dato sapere come la prenderà Hera, che peraltro aveva fiutato da un po’ di tempo puzza di bruciato. Ieri mattina Fausto Ferraresi, responsabile del teleriscaldamento, è stato in Regione proprio per ottenere chiarimenti definitivi sul blocco da parte dei dirigenti degli uffici ambientali, e la risultanza dell’incontro non l’ha evidentemente soddisfatto se al termine ha concluso: «Chiederemo una risposta scritta, non iniziamo nemmeno a mettere mano al nuovo progetto senza garanzie di poter andare avanti». È chiaro che, al di là delle rassicurazioni dell’assessore, uno stop su queste basi (monitoraggio sismico, principio di precauzione moltiplicato dal “caso” della mancata diffusione del rapporto Ichese) rischia di protrarsi per un tempo indefinito, e l’incertezza è in genere una cosa che scoraggia investimenti di un certo calibro.

La delibera richiamata dall’assessore, tra l’altro, è ambigua in tema geotermico. Nella prima parte, quella descrittiva, ricerca idrocarburi e geotermia vengono ripetutamente messe sullo stesso piano. «È necessario che le nuove attività di esplorazione per idrocarburi o fluidi geotermici siano precedute da studi teorici preliminari e di acquisizione dati sul terreno, volti alla determinazione dei principali sistemi di faglie con indizi di attività presenti e delle relative caratteristiche sismogeniche», si legge ad esempio in un passaggio. E più oltre, «è necessario che le attività di sfruttamento di idrocarburi e dell’energia geotermica, sia in atto che di nuova programmazione, siano accompagnate da monitoraggi per la definizione della sismicità naturale, delle deformazioni del suolo e della pressione di poro». La parte conclusiva, invece, sembra riguardare solo gli idrocarburi: la giunta delibera di disporre «la sospensione dei procedimenti regionali relativi all’espressione di pareri e valutazioni nonché all’adozione di atti di assenso comunque denominati tesi a consentire lo svolgimento sul territorio regionale di nuove attività di ricerca, prospezione, coltivazione e stoccaggio d’idrocarburi, comprese le procedure di valutazione d’impatto ambientale già avviate dalla giunta».

Gazzolo ieri ha però spazzato via i dubbi interpretativi, sposando la tesi estensiva, in contrasto anche con il parere del sindaco Tagliani, e i comitati anti-geotermia potranno tirare un sospiro di sollievo.

Stefano Ciervo

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