La Nuova Ferrara

Ferrara

«Siamo amici», poi la derubano

di Marcello Pulidori

Migliarino, coppia di ladri finge di cercare la figlia dell’anziana e riesce a portare via oro e denaro

31 maggio 2014
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MIGLIARINO. Ormai non c’è più limite al peggio nel “studiare” riprovevoli scusanti capaci di “aprire” le porte di case abitate da anziani, per poi derubarli. È accaduto ancora, questa volta a Migliarino, dove presso l’abitazione di una donna di 79 anni si è presentata una coppia di ladri che, alla fine e grazie ad un perfido raggiro, ha rubato all’ignara padrona di casa oro e denaro per circa 300 euro. Sul posto sono immediatamente arrivati i militari della locale stazione i quali coordinati dalla compagnia di Portomaggiore (di cui è comandante il capitano Roberto Rapino) hanno intensificato ulteriormente i controlli per individuare i malviventi. Il fatto è avvenuto in via Matrana, nell’abitazione in cui l’anziana vive. Alla porta si presenta una coppia: l’uomo e la donna, di età apparentemente abbastanza giovane (35/40 anni), si presentano dicendo di essere amici della figlia. Evidentemente i due malfattori in qualche modo sapevano che la donna aveva per davvero una figlia. Sta di fatto che l’anziana li fa entrare in casa. Una volta “centrato” il primo obiettivo, la coppia di ladri e truffatori passa alla fase b: con un’altra scusa, quella di poter cambiare le banconote con pezzi di taglio minore, iniziano a maneggiare i denari dell’anziana e si mettono in tasca circa 150 euro. Mentre uno dei due prende e mette al sicuro i soldi, l’altro malvivente (pare, secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Portomaggiore, la donna) individua una spilla d’oro e se la mette in tasca. A questo punto, resisi evidentemente conto che di più non si poteva ottenere, la coppia di furfanti saluta come se nulla fosse accaduto ed esce dall’abitazione. Il danno patito dalla 79enne si aggira sui 300 euro. I carabinieri, che stanno proseguendo incessantemente le indagini, invitano ancora una volta soprattutto le persone anziane a non aprire la porta di casa ad individui che possono destare anche il minimo sospetto e di avvertire subito il 112, il numero di emergenza dei militari dell’Arma. Le indagini ovviamente sono ancora in corso.

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