Sisma, volontariato e sport non vogliono dimenticare
Bondeno, lunedì le celebrazioni coincideranno con la festa della Repubblica È stato invece rinviato a data da destinarsi il pranzo comunitario del 2 giugno
BONDENO. Bondeno non dimentica e soprattutto non dimentica la sofferenza dei drammatici giorni del terremoto di 2 anni fa.
La Festa della Repubblica, a Bondeno, il 2 giugno, lunedì prossimo, sarà associata anche quest'anno al ricordo del terremoto, e anche per celebrare il tessuto di volontariato e sportivo, così prezioso durante i giorni dell'emergenza post-sisma. Una solidarietà che ancora una volta fa tappa in questo territorio in maniera convinta e sicura. Lunedì, appunto, dopo l'alzabandiera previsto alle 9,45, con l'accensione della fiaccola della Speranza, e la messa, il programma prevede l'intervento del sindaco Alan Fabbri, in piazza Costa, alle 11. A seguire, l'inaugurazione della mostra curata da Andrea Samaritani e visitabile in pinacoteca, dal titolo: "Bondeno, a due anni dal sisma, la ricostruzione". Alla cerimonia sarà presente anche la Filarmonica G. Verdi di Scortichino. Infine, alle 18, la pinacoteca ospiterà un concerto di chitarra classica con la presenza dei musicisti dell'istituto "Orazio Vecchi" e "Antonio Tonelli" di Modena. Infine, alle 18, la pinacoteca ospiterà un concerto di chitarra classica.
È stato invece rinviato (a data da destinarsi) il pranzo comunitario che si sarebbe dovuto svolgere sempre il 2 giugno.
Spostandosi, infine, a Pilastri, c’è da registrare un’altra importante iniziativa: oggi, a due anni dagli eventi sismici, riapre la chiesa danneggiata dal terremoto. Un vero evento per Pilastri, tanto che alle 12 le campane suoneranno a festa. Quindi, questa sera, dalle 20.45, il ritrovo presso l'olmo alla Mazzona, sempre a Pilastri, davanti all'immagine della Madonna e il cammino di preghiera fino in chiesa, per poi partecipare alla preghiera del Rosario. Poi con immagini, canti e riflessioni che diventano vere e più profonde meditazioni, ci sarà il ringraziamento alla Vergine «per il grandissimo dono di essere rientrati nella nostra chiesa - dicono i parrocchiani - diventata così ancora più bella di prima».
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