In costante aumento quest’anno le richieste di assicurare i campi
Si stima la crescita della tendenza al 30% tra le aziende Cia Il clima pazzo spinge ad adottare questa prevenzione
La tendenza ad assicurare le colture, in base ai dati raccolti dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara e riguardanti le sue aziende associate, è aumentata nel 2014 di oltre il 30%. A fare il punto su questa tendenza positiva è Luca Simoni, responsabile dei servizi assicurativi di Cia Ferrara. «Dopo alcuni anni di difficoltà, durante i quali assicurare le colture è stata un'azione di nicchia, considerata troppo onerosa o addirittura superflua, la campagna assicurativa 2014 sta mostrando una positiva controtendenza. Questo significa - spiega Simoni - che le aziende agricole associate a Cia Ferrara si stanno rendendo conto dell'importanza dell'assicurazione come vera e propria ancora di sicurezza a fronte delle incognite climatiche di questi ultimi anni. In base ai dati sin qui raccolti nel corso della campagna assicurativa per le colture primaverili che si è chiusa venerdì, vediamo che il tipo di polizza stipulata con più frequenza dalle aziende associate è quella Pluririschio - che dal 2013 prevede la copertura per 3 o 4 calamità - ed i rischi calamitosi più assicurati sono attualmente: eccesso di pioggia, grandine e vento forte. Fatto che non stupisce se pensiamo che, purtroppo, questi eccessi climatici hanno caratterizzato il nostro territorio con preoccupante frequenza negli ultimi anni». «Gli agricoltori - continua nella sua analisi Simoni - che hanno un'azienda a vocazione prevalentemente frutticola e orticola, invece, sono più orientati ad assicurare per 4 calamità anziché 3 - fatto che fa passare la percentuale di risarcimento da 65 a 70% - aggiungendo prevalentemente alle polizze il rischio da colpo di sole e vento caldo. Unico dato un po' negativo di questa campagna è quello riguardante le polizze multirischio - quelle più complete che coprono anche il mancato reddito aziendale - stipulate ancora da un numero limitato di imprese agricole, perché valutate ancora troppo onerose. Attendiamo ora la data del 15 luglio, termine entro il quale scadranno i termini per le assicurazioni sulle colture di secondo raccolto e a ciclo estivo come il pomodoro e il riso, per fare una valutazione completa dell'andamento della campagna assicurativa che crediamo continuerà a mostrare questo trend di crescita».
Positivo anche il commento sui dati della campagna assicurativa espresso da Luigi Monterastelli, dirigente di Cia Ferrara e vicepresidente vicario di Condifesa Ferrara: «La nostra associazione - commenta Monterastelli - ha da molti mesi promosso e cercato di valorizzare la cultura dell'assicurazione agricola. Con l'azzeramento del Fondo di Solidarietà per le calamità naturali da un lato e i cambiamenti climatici dall'altro è necessario che gli agricoltori si rendano conto della necessità, ormai quasi imprescindibile, di proteggere le proprie colture. Nei prossimi mesi lavoreremo perché gli incentivi alla stipula delle assicurazioni siano più consistenti, perché assicurare nei confronti delle calamità e per garantire il reddito d'impresa deve diventare una consuetudine per le imprese».
Andrea Tebaldi