“Vulcanetto” di fango vicino al Panaro
BONDENO. Un piccolo vulcano di "terra e fango". Con testimoni che asseriscono che, all'inizio, si era alzata addirittura una colonna di acqua e sabbia, sospinta da un getto di gas metano. Un fenomeno...
BONDENO. Un piccolo vulcano di "terra e fango". Con testimoni che asseriscono che, all'inizio, si era alzata addirittura una colonna di acqua e sabbia, sospinta da un getto di gas metano. Un fenomeno che avrebbe potrebbe essere allarmante, poiché sintomo di liquefazione (tristemente nota dopo il terremoto), ma che alla fine si è rivelato causato soltanto da un errore. Ma andiamo con ordine. Polizia municipale e Protezione civile si sono recati venerdì mattina in campagna, non distante dall'argine del Panaro, avvertiti di quello che sembrava un piccolo "vulcano" di sabbia e acqua, che emetteva gas maleodoranti. Immediatamente è stata avvertita l'autorità di bacino, e le altre autorità competenti. «Il fenomeno è stato subito tenuto sotto controllo in quanto poteva rappresentare un segnale di liquefazione. Soprattutto all'inizio - spiega il comandante della polizia municipale Stefano Ansaloni - ci hanno spiegato che il getto di acqua e sabbia è stato intenso, ed è proseguito ad intervalli. La Protezione civile - conclude Ansaloni - ha controllato il fenomeno dalle 12 alle 19 di venerdì, fino a che non siamo risaliti alle cause».
Sul luogo, si trovava, infatti, la ditta Lpp, impegnata a svolgere carotaggi di carattere geologico. «In uno di questi, alla profondità di circa 30 metri - ha poi detto Ansaloni - deve essere stata intaccata una piccola sacca di metano». (mi.pe.)
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