Hamburger e foulard bicolori Ecco i contradaioli della Nato
Spazio in curva per il tifo dei piloti americani e le loro famiglie: è come andare al rodeo Proteste per il 20% di overbooking dei ticket di tribuna. Agli esclusi rimborsi e inviti 2015
Hamburger, birra bionda, slang americano e foulard delle contrade. C’era un pezzo di curva molto particolare, ieri in piazza Ariostea, visto che non tutti i Palii possono vantare tra le loro tifoserie uno stormo di piloti della Nato. «Siamo in una cinquantina, i piloti con le loro famiglie, e tutti facciamo il tifo con le trombe per una contrada: io per San Benedetto perché abito lì, poi Santa Maria in Vado o Santo Spirito» racconta Nathan Patton, 33 anni, in piazza con la moglie Sally e il piccolo Clyde, nato in città. Il pilota di famiglia, peraltro, è Sally, «io faccio il casalingo e suono chitarra e mandolino» è sempre Nathan a parlare. Al suo fianco c’è Stefano Bottoni, il patron del Buskers Festival, che di questo gruppo di americani è un po’ l’anfitrione, «suoneremo assieme per l’inaugurazione di piazza Trento Trieste. Loro sono entusiasti del Palio, d’altra parte sono abituati al rodeo». Molti piloti con le loro famiglie sono in città da poco, in genere si fermano qualche anno e fanno certo in tempo a calarsi nella realtà contradaiola.
D’altra parte il Palio suscita sempre più curiosità a livello internazionale. Tra gli ospiti di questi giorni c’era, ad esempio, un giornalista vietnamita noto come vincitore della edizione del suo paese di Masterchef: ha voluto provare l’altra sera la cucina tradizionale ferrarese, nella cena di contrada di Santa Maria in Vado, e pare sia rimasto molto colpito. Tra gli altri ospiti, da segnalare un viedeomaker inglese che preparando un lavoro sulle 7 meraviglie del mondo. In generale, gli ospiti esterni sono stati i protagonisti delle cene della vigilia, che hanno raccolto circa 2.500 persone con un tutto esaurito mai visto e circa 500 non contradaioli a tavola.
Molti di loro ieri hanno poi avuto qualche problema a trovare posto in tribuna, per via del caso-overbooking. È successo che, invece dei 510 posti disponibili nelle tribune, al prezzo di 22 euro (23,50 in prevendita), ne sono stati venduti almeno un 20% in più. «Ma io ho comprato il posto qui» è stato il lamento generalizzato degli ospiti re-indirizzati in altri segmenti di tribuna, e solo chi è arrivato prima ha evitato problemi. Linee roventi con la società che ha gestito la prevendita, poi, in serata, l’Ente Palio ha informato tutti gli esclusi che «riceveranno, come da prassi, il rimborso dei tagliandi non utilizzati e un ingresso gratuito per le corse al Palio» dell’anno prossimo.
Stefano Ciervo
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