L’aumento di prezzo al top è nelle spese d’albergo
Il dato di maggio è +13,3% davanti a fiori +12,9% e raccolta rifiuti +11,5% Calo nel costo di cinema e spettacoli -18,1% e apparecchi telefonici -17,2%
In città, in maggio, l’indice dell’inflazione ha subito un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2013. Al di là del dato secco, che testimonia ancora una volta come i prezzi rimangano tuttora “freddi”, conviene forse spendere qualche parola in più analizzando in modo maggiormente approfondito le distinzioni all’interno del paniere considerato dall’ufficio statistica del Comune di Ferrara al fine di elaborare i dati. Un particolare salta subito all’occhio: i beni che si collocano sui versanti opposti della graduatoria fanno entrambi riferimento alla ampia categoria del turismo, della cultura e del tempo libero.
Infatti i prezzi che nel giro di dodici mesi hanno subito il rincaro maggiore (+13,3% per la precisione) sono quelli relativi al pernottamento in alberghi, motel, pensioni e simili; viceversa costi a picco (-18,1%) per procurarsi un biglietto di cinema, teatri e concerti. Nel primo caso è possibile che abbia inciso l’introduzione della tassa di soggiorno da parte dell’amministrazione comunale a partire dal giugno dello scorso anno; nel secondo invece il calo dei prezzi sembra esemplificare al meglio la crisi che colpisce il settore e la scarsa attrattività nei confronti di un pubblico sempre meno numeroso e con capacità di spesa sempre più ridotte. Tornando a prestare attenzione ai prodotti dai prezzi più “caldi” ecco che al secondo posto si nota la presenza dei fiori (aumento tendenziale annuo a quota +12,9%), seguiti dalla raccolta rifiuti (+11,5%), dai servizi di rilegatura e dai download di libri elettronici (+10,1%), dai pacchetti vacanza nazionali (+9%) e dagli affitti reali per abitazioni di enti pubblici (+8%). Tra i prezzi più “freddi”, invece, figurano quelli degli apparecchi per la telefonia mobile (decremento pari a un -17,2% rispetto al maggio 2013), seguiti da altri apparecchi per la ricezione e registrazione (-13,2%), servizi per la telefonia mobile (-11,5%) e frutta fresca o refrigerata (-10,4%).
Dando un’occhiata alle graduatorie ricomposte sulla base delle divisioni dei prodotti, ovviamente è il comparto delle comunicazioni quello che ha subito la riduzione dei prezzi più consistente (-9,7%), mentre sono i servizi ricettivi e di ristorazione ad aver fatto segnare il rincaro più evidente (+3,6%). L’unica altra categoria in deflazione conclamata è quella dei beni che si riferiscono a “abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili” (costi ridotti dello 0,4% nel giro di un anno).
Fabio Terminali