San Paolo: «Questo è il nostro riscatto»
Il presidente della Contrada: «Anni di sfortune e ostacoli». I dispetti tra fantini rivali? Fanno parte della tradizione
Sono ancora increduli i bianconeri di San Paolo dopo la vittoria al Palio nella corsa dei cavalli. Tanto che dopo la gioia di domenica sera, con qualche carosello d’auto strombazzante in città, la vera festa è iniziata ieri nella sede della contrada al chiostro San Paolo. Al di là del fatto che il Palio di San Giorgio sia arrivato dopo 27 anni di “digiuno”, va rilevato che, come spiega il presidente della contrada, Pierfrancesco Perazzolo, «negli ultimi anni ci abbiamo provato spesso, ma siamo stati sempre bloccati da una serie di circostanze negative, fra cui il fatto di essere sorteggiati di rincorsa (sette volte in otto anni, ndr)». Per San Paolo, peraltro, si tratta di una sorta di riscatto dopo il mancato conferimento ai bianconeri della vittoria nella sciagurata edizione del 2006, una ferita ancora non del tutto rimarginata per l’intero ambiente del Palio. «Finalmente – aggiunge Perazzolo, abbiamo mostrato il nostro potenziale, con un fantino, Sebastiano Murtas detto “Grandine”, molto forte e un cavallo che, sebbene non fosse considerato fra i migliori, in realtà ha dato prova di un grande spunto in partenza e di un’ottima tenuta sulla distanza». Alla soddisfazione del rione dell’Aquila sulla Ruota fa eco quella del presidente dell’Ente Palio, Alessandro Fortini, al suo primo anno alla guida della manifestazione. «Tutto il lavoro di preparazione, dalla pista all’organizzazione, ha funzionato perfettamente - dichiara - con grande partecipazione del pubblico e, finalmente, un buon equilibrio tra le istituzioni e il Palio. Sul versante sicurezza, poi, ho visto una pista che ha garantito una tenuta straordinaria tenendo conto dei duelli accesi fra fantini. Abbiamo lavorato tanto, insomma, ma resta ancora molto da fare e posso dire che nel 2015 ci saranno numerose novità importanti, che riveleremo già a settembre». È quindi filato tutto liscio, con scarse recriminazioni da parte di quelle contrade che non sono riuscite ad aggiudicarsi nemmeno una della quattro corse in programma. Qualche polemica, senza strascichi, per le scorrettezze fra i fantini delle contrade rivali da sempre, San Giacomo e San Luca, che alla fine, proprio per il fatto di essersi rispettivamente eliminate durante la corsa dei cavalli, possono dirsi entrambe appagate. «Fa parte della corsa - commenta il responsabile dei cavalli di San Giacomo, Stefano Negrini - vista anche la nota rivalità fra le nostre contrade. Una volta che si sono trovati affiancati, l’idea entrata nella testa dei due fantini è stata quella di impedire la vittoria dell’avversario, anche a costo di rimetterci. Sono scelte di una frazione. Del resto al fantino le nostre contrade impartiscono due disposizioni: la prima è quella di vincere, la seconda di fare in modo che non vinca la contrada rivale». Tra i due litiganti, a godere è stato “Grandine” di San Paolo, giovane fantino della scuderia di Luigi Bruschelli detto “Trecciolino”, conosciuto nell’ambiente dei palii come impareggiabile stratega e come quello che “muove i fili”. Bruschelli quest’anno si è ripresentato a Ferrara con la contrada di Santo Spirito, ma per lui non c’è stato niente da fare e forse il suo obiettivo non era la vittoria. «Avevamo qualche piccolo problema con il cavallo che non era in perfetta forma - rivela il presidente di Santo Spirito, Gabriele Mantovani - ma siamo tranquilli e contenti che abbia prevalso una contrada che da anni mancava alla vittoria e un giovane fantino della scuola di Bruschelli. Ieri a vedere la corsa c’era anche il figlio di “Trecciolino”, un giovane di 18 anni di belle speranze. E chissà…».
Mauro Alvoni