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Favorì l’assassina, processo a luglio

Favorì l’assassina, processo a luglio

Sarà giudicato con il rito abbreviato il patrigno di Daniela Zucchi, che uccise il marito nel sonno con un colpo di pistola

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Il processo si svolgerà a luglio in rito abbreviato, ultima tappa giudiziaria della sanguinosa vicenda culminata nell’omicidio di Vincenzo Brunaldi, 48 anni, tossicologo dell’Istituto di Medicina legale di Ferrara, ucciso nel sonno con un colpo di pistola dalla moglie Daniela Zucchi nel gennaio 2013. La posizione di quest’ultima è stata definita nel novembre scorso, quando il gip l’ha dichiarata incapace di intendere e di volere e quindi non processabile. La donna, oggi ospite dell’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, fu aiutata secondo la procura a nascondere le prove del delitto. Accusato di favoreggiamento è Francesco Pinca, patrigno di Daniela Zucchi, al quale la moglie di Brunaldi si rivolse nelle ore successive all’omicidio quando sperava ancora di poter scampare alla giustizia. La donna fu filmata (ed era in compagnia di Pinca) mentre cercava di procurarsi gli attrezzi per far sparire il cadavere. Pinca aveva poi gettato le lenzuola e altro materiale collegato con il delitto in un cassonetto (di cui indicò poi la posizione agli inquirenti). La sua condotta secondo il pm Nicola Proto, ieri rappresentato in aula dal vice procuratore onorario Stefano Antinori, dimostrerebbe l’intenzione dell’imputato a collaborare con l’autrice del delitto. Una tesi contrastata dall’avvocato Sandro Felisati, legale di Pinca. Il suo assistito, questo scenario che sosterrà in aula, non era al corrente dell’omicidio: la collaborazione con l’imputata maturò in una condizione in cui la donna gli apparve confusa e stravolta, bisognosa d’aiuto. Ieri Felisati ha chiesto e ottenuto l’inserimento nel fascicolo processuale della trascrizione dell’interrogatorio di garanzia reso dalla Zucchi, che conferma - secondo la difesa - la versione dei fatti fornita da Pinca. Sarà acquisito anche l’esito della ricerca delle tracce biologiche della presenza di Pinca all’interno dell’abitazione di Brunaldi, effettuato dagli inquirenti, che risultò negativo.