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Ospedali di comunità Fabbri all’attacco «È soltanto fumo»

Ospedali di comunità Fabbri all’attacco «È soltanto fumo»

Il sindaco di Comacchio scrive al direttore dell’Asl «Poco trasparenti i contenuti del piano sulla sanità»

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COMACCHIO. Il piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della Sanità ferrarese per il triennio 2013/2016, che ha visto dal 1º giugno l’avvio dell’ospedale di comunità a Comacchio, è un disegno fortemente avversato dal sindaco Marco Fabbri che, in una nota trasmessa ieri al direttore generale dell’Asl Paolo Saltari ne contesta «i contenuti e la metodologia poco trasparente e partecipata». Richiamandosi alla chiusura del punto di primo intervento, disposta, senza preavviso, lo scorso 8 gennaio e revocata solo tre giorni fa con la riapertura estiva, il sindaco incalza Saltari, specificando che «per lo sviluppo dell’ospedale di comunità e della casa della salute ed in particolare il ruolo che dovrebbero svolgere i medici di medicina generale, per stessa ammissione del proprio rappresentante nel corso delle diverse commissioni di monitoraggio, sembrerebbe mancare al momento, l’adesione da parte di tutti e 15 i medici di medicina generale, anche in funzione del fatto che, sempre a detta dei medici di medicina generale, l’Azienda non ha mai fornito nessuna indicazione precisa e/o la formazione necessaria per la gestione dei 20 posti di lungodegenza». Insomma l’avvio degli ospedali di comunità sarebbe ancora fumoso e solo tutto sulla carta, tant’è che Fabbri, facendo riferimento alla mancata attivazione dell’ambulatorio di nucleo, nella stessa nota precisa che «le motivazioni non sono state chiarite né dall’attuale, né dal precedente direttore di Distretto e non sono riconducibili di certo a impedimenti dovuti alla presenza di estranei». Il pretesto addotto dai medici di medicina generale sarebbe quello del presidio che gli attivisti della Consulta portano avanti al secondo piano dell’ospedale dal 24 ottobre scorso. Lo stesso piano strategico dell’Asl prevede, oltre alla riapertura del punto di primo intervento territoriale, attuata il primo giugno, anche il potenziamento dei mezzi di soccorso (dal 28 giugno con ambulanza al Lido di Pomposa, dal 1º luglio con ambulanza a Lido Estensi e con la guardia medica turistica dal 21 giugno su tutti i Lidi).

Nel frattempo davanti alla rampa che conduce al punto di primo intervento, l’Asl ha disposto la copertura della vecchia segnaletica orizzontale indicante il pronto soccorso. «Ogni giorno ne scopriamo una nuova - esclama Manrico Mezzogori, presidente della Consulta Popolare per il San Camillo - e questo per noi è un chiaro segnale che si voglia generare confusione nell’utenza. Prima mettono cartelli non luminosi, poi rimuovono le scritte sull’asfalto che segnalavano il Pronto Soccorso».

Davanti all’entrata del San Camillo è prevista la collocazione di un altro cartello di indicazione, a quanto pare pure questo non luminoso, ma «mi è stato riferito che occorre l’autorizzazione dell’ente proprietario della strada, che è la Provincia – ha aggiunto Mezzogori – e della Soprintendenza per i beni paesaggistici. Speriamo che l’Asl si sia ricordata di chiederla per tempo».