La Nuova Ferrara

Ferrara

due volti nuovi del partito democratico

Ingegneri, cattolici, super votati

Ingegneri, cattolici, super votati

Maresca e Vitaletti smentiscono i clichè della Morghen sul Pd

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Dario Maresca è uno dei nuovi consiglieri comunali del Pd. Non è un volto noto della politica, all’interno dello stesso Pd (partito al quale si è da poco iscritto) molti non lo conoscono o lo conoscevano poco. Eppure ha preso la bellezza di 681 preferenze. Lo stesso discorso vale per Bianca Maria Vitelletti, 624 preferenze, che nella politica aveva già fatto ingresso, era vice presidente della Circoscrizione 1. Sono entrambi sul podio degli eletti del Pd, subito dietro il recordamn Girolamo Calò (806 preferenze). Il loro importante e inatteso successo è una delle chiavi per spiegare la performance elettorale del Pd: 34.464 voti (46,9%) il 25 maggio contro i 30.492 voti (37,6%) delle comunale 2009. È del laicissimo Massimo Maisto la battuta «e avanti con le parrocchie» detta all’indomani dello spoglio. Maresca e Vitelletti vengono dal mondo delle parrocchie ma interlocuiscono anche al di fuori di esso.

Dario Maresca 33 anni, è sposato, ha un figlio, una laurea in ingegneria elettronica e una specializzazione in ingegneria clinica grazie alla quale ha trovato lavoro come direttore tecnico in un’azienda che si occupa di apparecchiature elettromedicali negli ospedali. È stato molto attivo nell’Azione Cattolica, responsabile diocesano dei giovani e consigliere nazionale. È tra i fondatori di “Ingegneri senza frontiere”, organizzazione che si occupa di cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile; la sua parrocchia è l’Immacolata.

Bianca Maria Vitelletti, 28 anni, nel 2011 si è laureata in ingegneria civile, lavora come libero professionista in uno studio di progettazione del rodigino; anche lei è stato molto attiva negli Scout (Agesci) e poi nell’Azione cattolica, ora anche nella contrada di S. Maria in Vado.

Il loro ritratto stride con quello che alcuni esponenti di primo piano del M5S nazionale e locale fanno dell’universo Pd: costellato di pensionati (Grillo), di tifosi con i paraocchi e di moltitudini di Greganti (Ilaria Morghen). «Non corrisponde al vero un’idea di Pd fatto solo di apparato - afferma Vitelletti - Il Pd ferrarese ha cercato anche nelle associazioni e in coloro che sono impegnati nel sociale, persone che possono rappresentare a 360 gradi la cittadinanza. Quando mi hanno chiesto di candidarmi sono stata felice di mettermi in gioco, o di metterci la faccia come si dice adesso. Per me l’impegno politico equivale a cercare di mettere in pratica quello che prima era un impegno essenzialmente intellettuale». L’orizzonte è lo stesso: «il bene comune». Espressione che usa anche Maresca per spiegare la sua motivazione politica: «Al di là di certe dichiarazioni della Morghen c’è un gruppo di persone. di giovani come siamo la Vitelletti e io, che sentono il desiderio e il bisogno di rendersi utili. Di farlo in modo pacato, ma con molta determinazione, senza cercare per forza lo scontro, senza scadere nel l’insulto». Tutte quelle preferenze Maresca non se le aspettava: «È stato tutto merito del passaparola. Mi dicevano che trecento era una bella soglia, contavo di essere tra gli ultimi eletti o tra i primi non eletti. Sento il peso della responsabilità, so che le cose nuove all’inizio fanno un po’ paura, ma poi s’impara».

Dove si concentrerà il consigliere Maresca: «Mi sono riconosciuto nel lavoro di Tagliani e quindi bisogna proseguire sulla quella strada. Tutto ciò che è possibile fare per dare opportunità di lavoro mi vedrà impegnato. A Ferrara vi sono anche molte realtà piccole, medie e grandi che hanno a cuore il bene comune. Bisogna farle dialogare sempre di più con le istituzioni per non disperdere le tante energie positive».(m.p.)