Aldro bis, scatta la prescrizione
Decaduta in Cassazione la condanna per Bulgarelli. Nuovo ricorso contro la pena confermata a Pirani
Una condanna annullata per prescrizione, senza rinvio in appello, e una confermata, ma con uno sviluppo imprevisto: l’impugnazione del pronunciamento della Cassazione che avrebbe ‘dimenticato’, nel conteggio del tempo utile per la presentazione del ricorso, la sospensione dell’attività del tribunale di Ferrara decretata dopo il terremoto del 2012. I processi sono quelli a carico di due imputati dell’inchiesta Aldrovandi bis, il filone focalizzato sui depistaggi delle indagini condotte sulla morte del diciottenne Federico Aldrovandi, avvenuta a Ferrara durante un controllo di polizia all’alba del 25 settembre 2005. La Cassazione, in particolare, ha annullato senza rinvio la condanna a 10 mesi di reclusione per favoreggiamento e omissione di atti di ufficio a carico dell'agente di polizia Marcello Bulgarelli, accusato, durante il suo turno di servizio alla centrale 113 la mattina del 25 settembre 2005, di aver interrotto su richiesta di un collega (assolto per lo stesso caso in primo grado) la registrazione del dialogo in cui quest'ultimo gli spiegava cosa era avvenuto in via Ippodromo quella mattina. Il verdetto d'appello per Bulgarelli aveva confermato quello pronunciato in primo grado nel marzo del 2010 dal tribunale di Ferrara. La Cassazione con l’ultima sentenza ha accertato l’avvenuta prescrizione.
«Vorrei sottolineare - spiega l’avvocato Dario Bolognesi, difensore di Bulgarelli - che il procuratore generale ha ritenuto esatte e pertinenti le argomentazioni con cui avevamo sostenuto il ricorso contro la condanna, cioè che nei nastri sentiti in aula non c’era la parola ‘stacca’ e che il rumore che si sente dopo sarebbe quello di una cornetta che si abbassa: sarebbe stata interrotta la comunicazione, quindi, non la registrazione. Vedremo se questi aspetti, che abbiamo evidenziato, troveranno riscontro nelle motivazioni della sentenza della Cassazione». La Corte ha invece confermato la condanna a 8 mesi per l'altro coimputato, Marco Pirani. In quest’ultimo caso, la VI Sezione Penale della Suprema Corte ha dichiarato «inammissibile per tardività» il ricorso presentato dalla difesa di Pirani, ispettore di polizia giudiziaria in servizio presso la procura di Ferrara tra il 2005 e il 2006, contro la condanna emessa dalla Corte d'Appello di Bologna il 9 luglio 2012.
A Pirani era contestato di non aver inserito nel fascicolo del pm il “brogliaccio” delle telefonate arrivate al 113 quando Aldrovandi morì in seguito alle percosse degli agenti.
La difesa di Pirani presenterà oggi ricorso straordinario contro il pronunciamento della Cassazione, che conteggiando i termini per il ricorso inoltrato contro la sentenza di secondo grado non avrebbe tenuto conto della legge che sospese l’attività giudiziaria fino al 31 dicembre 2012 nei Comuni del cratere in seguito al sisma del maggio precedente. Il ricorso fu presentato dalla difesa di Pirani il 13 febbraio 2013 «perchè teneva conto di quel provvedimento», ricorda lo studio legale, mentre la Cassazione si sarebbe limitata a conteggiare, dopo la sentenza, i 90 giorni fissati per il deposito delle motivazioni e i 45 giorni utili per l’eventuale ricorso. Per la morte di Aldrovandi, la Cassazione il 21 giugno 2012 ha confermato in via definitiva le condanne dei 4 poliziotti ritenuti responsabili allora in servizio alla questura di Ferrara (3 anni e 6 mesi di reclusione per tutti).