Frodi creditizie aumentate in città del 70%
A Ferrara 113 casi riscontrati nel 2013 con il più alto incremento in regione
Nel 2013 i sistemi di rilevazione del fenomeno messi a punto da CRIF hanno consentito di rilevare complessivamente più di 26.000 frodi creditizie, con un incremento del +8,3% rispetto all'anno precedente e perdite economiche che sfiorano i 162 milioni di euro. In particolare Ferrara ha fatto rilevare 113 casi, con un eloquente +70,7% rispetto alla precedente rilevazione, la più altra crescita in regione.
Nello specifico, le frodi creditizie - ovvero quegli atti criminali che si realizzano mediante furto di identità e il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l'intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene - pesano sempre di più sul credito al consumo: infatti, malgrado la crisi e la conseguente contrazione dei volumi sia della domanda di finanziamenti sia del credito erogato alle famiglie italiane, le frodi creditizie non hanno visto arrestare la dinamica di costante aumento e, al contrario, la loro incidenza sul numero di finanziamenti erogati ha fatto registrare un ulteriore crescita rispetto agli anni precedenti.
Degli oltre 26.000 casi rilevati sull'intero territorio nazionale, 1.452 si sono verificati in Emilia-Romagna, che si è posizionata al 7° posto di questa poco invidiabile classifica, in crescita di una posizione rispetto al ranking 2012. Nello specifico, Bologna ha ottenuto il primato della regione, con 296 frodi creditizie, seguita da Modena, con 264 casi, Reggio Emilia (175) e Parma (147). Le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna contano invece circa 120 casi ciascuna, seguite a breve distanza da All'estremo opposto della classifica si colloca Piacenza che, con 99 casi, è risultata la provincia dell'Emilia-Romagna meno colpita.
L'analisi di CRIF sulla distribuzione delle frodi per sesso delle vittime evidenzia che quasi i due terzi (il 62,6% del totale, per la precisione) sono uomini. Nel corso del 2013 si registra, però, una sensibile crescita delle donne vittime di frode, con un +8,2% rispetto al 2012. Osservando invece la distribuzione delle frodi per classi di età, in linea con quanto era stato rilevato anche nel corso del 2012 la fascia nella quale si rileva il maggior incremento percentuale è quella degli under 30 (+26,1% del totale, seppur in calo rispetto al corrispondente periodo 2012). La classe di età che tuttavia ha fatto registrare il maggior incremento è quella tra i 51 e i 60 anni (+9,2%, con una quota pari al 14,9% del totale), seguita dagli over 60 (con un +6,0%). Per quanto riguarda le tipologie di finanziamento oggetto di frode, dall'Osservatorio di CRIF emerge che i prestiti finalizzati continuano ad assorbire la quota preponderante, con l'81,2% dei casi totali (+1,2% rispetto al 2012). Questo si spiega soprattutto con il fatto che la frode viene spesso portata a termine presso un punto vendita (tipicamente una concessionaria auto o moto, oppure una catena di distribuzione di prodotti di elettronica) che rispetto agli Istituti di credito hanno l'esigenza di rispondere al cliente in tempi stringenti, penalizzando spesso la prevenzione a vantaggio delle vendite. L'incremento più consistente, però, è quello rilevato sulle carte a saldo, con un +64,4% rispetto al 2012, seppur su un numero di casi ancora marginale (pari solo all'1,6% del totale). Un calo drastico, invece, riguarda i casi rilevati sui mutui (-87,5% rispetto al 2012) e quelli sui contratti di leasing (-32,6%).
Relativamente alla tipologia di frodi rilevate, anche per il 2013 l'Osservatorio CRIF segnala come il fenomeno del furto di identità riguardi sempre più spesso cambiali e assegni emessi a nome altrui.