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La parte civile per il giovane operaio morto ‘Fondamentale approfondire altre ipotesi’

La parte civile per il giovane operaio morto ‘Fondamentale approfondire altre ipotesi’

Dopo 2 anni di indagini, perizie e controperizie, viene messa in discussione la tesi finora sostenuta sulle cause del crollo del capannone Ursa. «Possiamo dire che quello che hanno rilevato i nostri...

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Dopo 2 anni di indagini, perizie e controperizie, viene messa in discussione la tesi finora sostenuta sulle cause del crollo del capannone Ursa. «Possiamo dire che quello che hanno rilevato i nostri consulenti - spiegava ieri l’avvocato Claudia Tassinari di Cento, che assiste la famiglia del giovane operaio morto, Tarik Naouch- è stato molto importante e rappresenta il nodo fondamentale per approfondire e attribuire le responsabilità sul crollo». Proprio le sollecitazioni della parte civile, dall’udienza scorsa, avevano indicato di allargare le ipotesi sul crollo del capannone: prima i tecnici di parte civile, il professor Mazzolani e l 'ingegner Formisano dell'Università di Napoli si era concentrati sulle staffe di ancoraggio. Poi ad una analisi più approfondita del consulente dell’accusa (ing. Comastri) è emerso anche che nel punto di appoggio, la trave - poi crollata - no aveva armatura: ora occorrerà stabilire se si sia trattato di un difetto di fabbricazione o di progettazione, nel caso le travi fornite, prodotte e commercializzate siano state omologate in questo modo. Da qui i nuovi esami al Ministero che potrebbero riaprire e allargare le responsabilità penali, individuando nel costruttore della trave o nel progettista di essa i possibili nuovi imputati.