Quando piccole donne crescono L’adolescenza in un film svedese
GIAN PIETRO ZERBINI. Piccole donne crescono. Dalla Svezia arriva un affresco generazionale, a tinte vivaci, giovanilista e con qualche buona puntura di humor che non guasta. È una storia ambientata a...
GIAN PIETRO ZERBINI. Piccole donne crescono. Dalla Svezia arriva un affresco generazionale, a tinte vivaci, giovanilista e con qualche buona puntura di humor che non guasta. È una storia ambientata a Stoccolma nel 1982 quella che sviluppa Lukas Moodysson e che vede protagoniste due ragazze un po’ ribelli, scontrose e anticonformiste alle quali si aggiunge un’altra amica per formare un bel terzetto singolare. L’adolescenza, l’età più difficile della maturazione umana - dove non si è più bambini, si sviluppa spesso un esasperato spirito critico, ma si è ben lontani dall’essere adulti - è il tema di “We are the Best”, con la scuola, le regole comportamentali, la musica e il rapporto conflittuale con i genitori che fanno da contorno all’esistenza delle ragazze. Il tutto sviluppato con una narrazione molto diretta, quasi schematica, tipica di certi registi scandinavi, senza scomodare il grande Bergman. Non aspettatevi di trovare però la profondità di un “L’argent de poche” di François Truffaut, ma nemmeno la leggerezza e i sentimenti zuccherosi dei racconti di Federico Moccia. Molto brave le giovani interpreti che anche con i loro strani tagli di capelli rispecchiano la fragilità e al tempo stesso la forza propulsiva di un’età di confine, «la più delicata delle transizioni» come diceva Victor Hugo. Son ragazze e ragionano come chi ha tutta una vita davanti.