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Terremoto, il crollo all’Ursa Una trave difettosa riapre l’inchiesta

di Daniele Predieri
Terremoto, il crollo all’Ursa Una trave difettosa riapre l’inchiesta

Non aveva l’armatura nel punto di rottura: i giudici rinviano al 23 ottobre per nuove indagini. Le difese: processo da rifare

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Una trave difettosa riapre il processo per il crollo del capannone Ursa, dovuto al terremoto. Il colpo di scena, come indicato dalle parti processuali, è giunto ieri pomeriggio all’udienza in cui si confrontavano i consulenti tecnici di accusa, difesa e parte civile, davanti al gup Piera Tassoni che avrebbe dovuto decidere sul rinvio a giudizio, per omicidio colposo, dei 4 imputati (il progettista, Pierantonio Cerini di Arezzo; il direttore dei lavori Franco Mantero; il costruttore Simonello Marchesini della Stimet di Arezzo e il collaudatore dell'opera, Mauro Monti).

Invece, al momento il processo si è stoppato, e forse verrà rivisto con la riformulazione del capo di imputazione, in attesa di nuove indagini, tanto da fare dire alal difese che è tutto da rifare. Per quetso motivo il giudice Tassoni ha rinviato l’udienza al 23 ottobre prossimo per far svolgere nuovi accertamenti tecnici. Proprio dalla parte civile per il giovane operaio morto (Tarik Naouch 29 anni, che lavorava nel turno notturno alle 4 del mattino del 20 maggio 2012, quando il tetto del capannone gli crollò addosso uccidendolo) sono giunti i rilievi tecnici che hanno dato indicazioni, «diverse e ulteriori» spiegavano ieri le parti, per poter stabilire l’esatta causa del crollo. Ora tutto ruota attorno ad una trave portante che cedette per prima, quella notte, creando con l’effetto domino il crollo del tetto. Quella trave, secondo i rilievi potrebbe aver avuto un difetto di costruzione, poichè si presentava senza armatura nel punto di appoggio, quello sollecitato dalla scossa del terremoto, diventato punto di rottura. Il consulente dell’accusa, l’ingegner Comastri ha accolto l’ipotesi della parte civile e così, sia il pm Nicola Proto che lo stesso giudice Tassoni (sulla base di un articolo di procedura penale non applicato di sovente, il 421 bis), hanno - in corso d’opera del processo - chiesto e consentito nuove indagini: in primis, occorrerà acquisire tutta la documentazione tecnica al ministero sulla omologazione delle travi come quella che ha ceduto per stabilire se l’assenza di armatura fosse dovuta ad un difetto della fabbricazione e nella progettazione, aprendo nuovi scenari e responsabilità processuali. Perentorie le difese che parlando di processo «tornato indietro» o come l’avvocato Valgimigli che alla luce di questa nuova ipotesi parla di cambio di imputazione e di imputati: «Nel processo che deve stabilire la causa di un crollo per il sisma, possiamo ora dire che anche l’imputazione è stata terremotata».