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Tutti vogliono cambiare Ma è sui tagli che si litiga

Tutti vogliono cambiare Ma è sui tagli che si litiga

Dibattito al Rotary con Stefano Folli, l’editorialista del Corriere della Sera Forti timori sulla ripresa. È Scaramagli (Confagricoltura) il più ottimista

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Crisi economica locale e nazionale, strategie e prospettive per uscirne. Questi i temi affrontati ieri pomeriggio nel corso di un confronto, organizzato dal Rotary Club Ferrara all'hotel Duchessa Isabella. Ospite d'onore l'editorialista del Sole24Ore Stefano Folli. «Sarà molto difficile se non impossibile tornare a sette anni fa, abbiamo perso tanta competitività. Riusciamo ad essere un paese esportatore, ma a quale prezzo?», chiede il notista politico del quotidiano confindustriale, che poi non risparmia una punzecchiatura all'entourage di Matteo Renzi:«Non rispondono nulla nel merito di nessun problema, vige il sistema che ciò che conta sono i grandi messaggi del capo: è un riformismo autistico. Parlando con l'ambasciatore tedesco l'ho sentito preoccupato. Siamo passati dalla retorica federalista ad una centralista, dei tagli lineari indiscriminati».

Interviene Paolo Govoni: «Il cambiamento è necessario ma se passa attraverso la chiusura della Camera di commercio - sottolinea il presidente di quella estense - non sono d'accordo: quelle inefficienti vanno chiuse, la nostra decisamente no, questa visione è un errore generato da qualcuno che non conosce il sistema camerale. Parlando di massimi sistemi spesso però perdiamo di vista le cose più semplici: sabato ero in duomo e alle 12.30 è arrivato il custode e ci ha chiesto di uscire». Per Riccardo Maiarelli «il taglio lineare penalizza il virtuoso e anche l'abolizione di Province e Senato è uno slogan - dice il presidente della Fondazione Carife e prossimo numero uno di Unindustria -. Il problema della competitività è decisamente forte: per esempio in Italia l'energia la paghiamo il 30% in più, vinciamo sull'export perché abbiamo più qualità rispetto agli altri. E a livello locale, quanti anni sono che facciamo riunioni per la E55 e quanti ne sono passati dalla posa della prima pietra della Cispadana?».

Un tocco di positività la porta il presidente di Confagricoltura Pier Carlo Scaramagli: «Il settore agroalimentare sta andando bene e l'export cresce, così come l'occupazione. Qui addirittura siamo riusciti a creare il polo scolastico sul'agroalimentare. Inquietante per Ferrara sarebbe piuttosto la chiusura del Consorzio di bonifica, in un territorio come questo».

Il panel, cui hanno partecipato anche il presidente del Rotary Carlos Victor Dana e Elena Ruzziconi che lo sostituirà tra tre settimane, è stato caratterizzato dagli interventi dei giornalisti Cristiano Bendin (caporedattore del Carlino Ferrara) e Stefano Scansani (direttore della Nuova Ferrara) il quale ha posto il tema «di un possibile effetto Uber generalizzato, con i tassisti e tante altre categorie a bloccare le riforme: fino a che punto siamo disposti noi a cambiare e al limite anche a tagliarci?».

Al termine del confronto, cena per rotariani, familiari e ospiti seguita dalla relazione di Folli sull'argomento "Dopo le elezioni europee, prospettive e incognite in Europa e in Italia".

Fabio Terminali