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Le sperimentazioni di Sadler

Le sperimentazioni di Sadler

Forse non tutti voi sapete che nell’evoluzione autoriale che sta attraversando la cucina, anche gli chef si sono lanciati in sperimentazioni in ambito di ‘panini‘. Ma è soprattutto uno di loro,...

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Forse non tutti voi sapete che nell’evoluzione autoriale che sta attraversando la cucina, anche gli chef si sono lanciati in sperimentazioni in ambito di ‘panini‘. Ma è soprattutto uno di loro, Claudio Sadler (chef del ristorante omonimo, a Milano, e creatore della catena “Panino giusto”) ad avere coniugato alta gastronomia e rispetto delle tradizioni, tanto da arrivare, filosoficamente, “dal Panino nel piatto al Panino impiattato”, una specialità gastronomica in cui il pane non è soltanto un contenitore e dove gli ingredienti vengono trattati e cucinati con la creatività e la tecnica di un grande chef. Il panino “Tra i due”, ad esempio, una sintesi perfetta tra storia e contemporaneità, riscoperta di sapori antichi ed esigenze sensoriali moderne. Il passato è dato dalla scelta del pane, realizzato con farina di frumento e grano ‘arso’, una peculiarità anticamente ottenuta dal grano raccolto nei campi dopo la bruciatura delle stoppie, evento che seguiva la mietitura. Il colore e il sapore di questo pane sono perfetti per esaltare il suo contenuto: stracciatella di burrata pugliese, fiori di zucca che donano un imprescindibile guizzo di colore e bresaola della Valtellina in fette sottili delicatamente saporite: il tutto impreziosito da una crema di olive taggiasche dalla ricetta speciale. Un capolavoro. (r.c.)