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Premio Estense record, scelti i finalisti

Premio Estense record, scelti i finalisti

Cinquanta edizioni e trenta riconoscimenti per il concorso letterario promosso da Unindustria

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Il Premio Estense fa 50 (edizioni) sfoderando una quartina finalista di prim’ordine e 30 (i riconoscimenti intitolati a Gianni Granzotto) incoronando la giornalista d’inchiesta che “tremare tutti i potenti fa”. «Due traguardi estremamente importanti, che significano come il premio sia apprezzato e allo stesso tempo maturo, vista la lunga tradizione alle spalle, e vivace», sostiene il presidente di Unindustria Ferrara, Riccardo Fava, il quale nella giornata di sabato 27 settembre, quando sarà assegnata l’Aquila d’Oro, salirà per l’ultima volta sul palco del Teatro Comunale Abbado in quelle vesti prima di cedere il passo a Riccardo Maiarelli.

A disputarsi la vittoria finale saranno quattro volumi che si sono fatti largo sui 38 (uno in meno del record storico) arrivati alla giuria. C’è l’economia al centro di “La lunga notte dell’euro. Chi comanda davvero in Europa” (Rizzoli editore) di Alessandro Barbera e Stefano Feltri: un’inchiesta per fare luce sugli intrecci tra finanza e politica che stanno corrodendo il futuro dell’Unione. In gara l’editorialista del Corriere della Sera Pierluigi Battista con il suo “#I libri sono pericolosi perciò li bruciano” (Rizzoli), una difesa appassionata e provocatoria dei libri dalle ossessioni della censura ma anche una sferzata contro i luoghi comuni che li accompagnano. Mentre “Wunderkammer” di Giuseppe Marcenaro (Aragno) è lo sguardo di un intellettuale aperto sul mondo di personaggi storici, eccentriche individualità e intriganti intellettuali tra cui Diderot, Malaparte, Casanova e Gaudì. Infine “Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria” (Neri Pozza) di Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata, il racconto dei cinque drammatici mesi di prigionia vissuti dall’inviato della Stampa e dal suo accompagnatore e collega in terra siriana.

«Quattro libri e altrettanti modi diversi di concepire il giornalismo, tuttavia tutti testimoniano comunque il bisogno di profondità che emerge sia in chi scrive sia in chi legge», spiega Alberto Faustini, direttore di Alto Adige e Trentino, presidente della giuria tecnica in sostituzione dell’assente direttore del Sole24Ore Roberto Napoletano. Comunque consultato via telefono, così come Monica Maggioni (direttrice di Rai News 24) e Gianni Riotta (La Stampa) collegati in diretta dagli Usa, nonostante fosse notte fonda. Dell’organismo fanno parte anche Stefano Scansani (direttore della Nuova Ferrara), Giovanni Morandi (direttore Qn), Marcello Sorgi (La Stampa) e Folco Quilici, in qualità di giurato tecnico onorario. A loro si affiancherà una giuria popolare composta da 40 cittadini ferraresi al fine di decretare il vincitore.

Il Riconoscimento “Gianni Granzotto – Uno stile dell’informazione” è stato invece assegnato, da una giuria presieduta dal presidente di Unindustria Ferrara e da sei industriali designati dall’associazione, a Milena Gabanelli, giornalista e conduttrice della nota trasmissione televisiva Report di RaiTre, il più noto format di giornalismo investigativo in Italia.

Fabio Terminali

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