In piazza l’amicizia col Kenia degli studenti di Casumaro
CASUMARO. Scuole medie di Casumaro e Rehabilitation school di Kabete (Kenya). Gemellaggio fatto. Con l'iniziativa “La mia faccia è la tua faccia”, i ragazzi della 2ª A e delle classi 3ª A e 3ª B...
CASUMARO. Scuole medie di Casumaro e Rehabilitation school di Kabete (Kenya). Gemellaggio fatto. Con l'iniziativa “La mia faccia è la tua faccia”, i ragazzi della 2ª A e delle classi 3ª A e 3ª B della scuola media di Casumaro hanno raccontato in piazza, l'esperienza di entrare in contatto con i ragazzi della Scuola di riabilitazione di Kabete, in Kenia. Reso possibile grazie all’impegno delle professoresse Roberta Pizzi e Nadia Malagodi, e al lavoro di gruppo delle insegnanti, e al sostegno della biblioteca “Ileana Ardizzoni” e del Cefa di Bologna, organizzazione non governativa che ha reso possibile il gemellaggio, il progetto ha preso il via dalle riflessioni dei ragazzi sul tema dell'uguaglianza, dei diritti e sul fatto che la Terra sia abitata da tanti popoli: “Razze e colori diversi, ma fratelli di Dna e realtà uguali. Del resto... guardarsi in faccia a volte, vale più di mille parole...”. Protagonisti i ragazzi, di due mondi geograficamente molto lontani e di culture profondamente differenti, che si confrontano per far nascere un legame che consenta di conoscersi “faccia a faccia” per cogliere storie autentiche, dietro a volti che sembravano sconosciuti. Un percorso di collaborazione tra la Ong e la scuola di Casumaro, e di scambio, attraverso le riprese di due video, tra i ragazzi delle medie del paese e i ragazzi keniani, per riflettere non solo su diverse abitudini di vita, organizzazione sociale, sport e tradizioni, ma anche sulla differente percezione e consapevolezza dei diritti umani, e in particolare dei minori, come l'istruzione, lo studio, l'avere una casa e tempo per lo svago. E dopo aver coinvolto il pubblico, il lavoro svolto per realizzare il video-messaggio da Casumaro e un tuffo nella Centro di detenzione e riabilitazione di Kabete, tra campo da calcio, laboratori professionali di meccanica, ceramica e orto, in un Paese in cui violenza e sfruttamento minorile sono all'ordine del giorno.
In piazza, venerdì sera, tanti genitori che hanno condiviso il progetto con i ragazzi e le loro insegnanti. A loro i complimenti di tutti, anche da Luciano Centonze di Cefa. (b.b.)