Quei quadri erano falsi Indagati due ferraresi
Ricettazione, accertamenti dopo il sequestro di 170 opere alla società Vediarte La svolta nella perizia sulle tele da parte carabinieri del Nucleo tutela patrimonio
Una parte dell’inchiesta è già chiusa, il resto potrà riservare altre sorprese: al momento sono due gli indagati per il sequestro di 170 quadri a Santa Maria Maddalena per ricettazione, secondo gli atti inviati dai carabinieri della Compagnia di Castelmassa alla procura di Rovigo: si tratta di M. V., 26 anni, e G. V., 65 anni, quest’ultimo titolare della società di compravendita di oggetti d'arte Vediarte srl con sede in via del Progresso 1, a Occhiobello.
Proprio da quest’ultimo era partita l’inchiesta, in seguito al sequestro dei 170 quadri, avvenuto il 19 dicembre, nell’ambito di un’inchiesta su falsi d’arte che si è allargata fino a Rimini. Le indagini sono ancora in corso, ma i due sono stati denunciati per la ricettazione di 11 dipinti, sei frattali e quattro expertise (perizie di critici che attestano l'autenticità di un'opera). Otto dei quadri in oggetto, falsi, sono risultati proventi di truffa, mentre gli altri erano dei falsi.
Gli otto dipinti a firma Athos Faccincani, pittore contemporaneo di Mantova, sono risultati falsi, oltre questi anche un dipinto di Michelangelo Pistoletto da Biella, uno di Giulio Turcato da Roma, uno di Antonio Possenti da Lucca, oggetto di ricettazione.
Il 65enne ferrarese utilizzava un appartamento di Santa Maria come base per custodire quadri d’autore da rivendere a gente facoltosa. Quando il 19 dicembre è scattato il blitz dei carabinieri, alle 11 di mattina, lo hanno bloccato mentre metteva alcune opere dentro il bagagliaio di un’Audi A6.
L’uomo era tenuto da tempo sotto il mirino dei militari. Ad insospettirli era stati il continuo viavai dell’uomo, residente a Ferrara, a Santa Maria Maddalena, una sorta di base dove l’uomo incontrava persone che arrivavano sul posto alla guida di auto di grossa cilindrata e di lusso.
I quadri sono stati sottoposti alla verifica del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Venezia. E da qui è giunta la certezza che per alcuni di essi si tratta di falsi. L’uomo ha alle spalle diverse denunce per truffa legata alla compravendita di quadri d’autore. Tra gli altri autori ancora sotto sequestro Nino Caffè, Antoh Mansueto, Pietro Annigoni, Salvatore Marchesani, Salvatore palamà, Sylvie Bertrand, Lidia McGrigor.
Dunque secondo le prime risultanze delle indagini, è stata operata una vasta selezione sulle opere che erano state sequestrate al ferrarese.
Oltre che nel garage in cui era stato trovato il tesoro al ferrarese, di 170 quadri, le indagini dei carabinieri avevano esteso il sopralluogo alla società di Santa Maria Maddalena di cui il ferrarese è amministratore unico. E qui il numero delle tele è lievitato enormemente: circa 500 i quadri che sono stati trovati. E anche di questi era stato operato il sequestro a disposizione dell'autorità giudiziaria, per gli approfondimenti del caso. Al momento dunque si ha la certezza solo su una piccola parte sulla quale è stata operata la perizia da parte dei Carabinieri del Nucleo carabinieri tutela patrimonio mentre le indagini continuano da parte degli investigatori di Castelmassa di Rovigo.