Tasi, mini-moratoria per le sanzioni
La scadenza resta al 16 giugno ma fino al 30 nessun aggravio. Marattin: il caos colpa del governo, non potevamo far di più
L’acconto Tasi resta fissato al 16 giugno ma le sanzioni e gli interessi non saranno dovute se il pagamento avviene entro il 30 giugno. È questa la decisione dell’assessore al Bilancio, Luigi Marattin, al termine dell’incontro di ieri mattina con i rappresentanti dei commercialisti, che avevano sollevato una serie di problemi e difficoltà interpretative sulla delibera comunale. Anche Confesercenti si era scagliata contro la burocrazia Tasi, ed in particolare la selva delle detrazioni e delle aliquote in venti Comuni ferraresi. «Dobbiamo intenderci - è la prima parte della risposta di Marattin - non può essere il differente comportamento dei vari Comuni su di una tassa a creare problemi: non volevamo il federalismo fiscale per poter giudicare i comportamenti dei sindaci? Per quanto riguarda noi, è giusto ricordare che gli orientamenti sulla Tasi furono presi già a novembre e dal 28 aprile la delibera con aliquote e detrazioni è on line. Questo i commercialisti ce lo hanno riconosciuto e qualche giorno di respiro in più ora l’avranno, anche se noi e loro siamo “vittime” del governo, che solo il 6 giugno è riuscito a far approvare il decreto (il rinvio della scadenza per i Comuni più lenti, ndr) e quindi le software house stanno praticamente iniziando ora il lavoro sui programmi applicativi». Alberto Carion, presidente dell’Associazione commercialisti, ha in effetti ringraziato l’assessore per la disponibilità dimostrata sollecitando un tavolo di confronto permanente.
Chiarite le interpretazioni autentiche di alcuni nodi posti dai commercialisti. Gli unici immobili da assoggettare a Tasi sono le abitazioni principali e assimilate, i fabbricati rurali e quelli costruiti e destinati dalle imprese costruttrici alla vendita: tutti gli altri a Ferrara non pagano, come del resto gli inquilini. Le detrazioni per i figli si applicano dal terzo figlio in poi, sino a 26 anni, purché residenti e anche non a carico: si tratta di 50 euro a figlio, quindi minimo 150 euro. E le famiglie con 1 o 2 figli, la stragrande maggioranza, pagheranno di più dell’Ici 2012 visto che allora le detrazioni erano totali? «Pagheranno rispettivamente 45 e 85 euro in più, cioè i soldi della mancata detrazione tolta dallo Stato, meno i 5 euro di sconto per tutte le famiglie ferraresi, che arrivano dal meccanismo delle detrazioni da noi studiato per rendere meno iniqua questa tassa - è l’assessore a chiarire questo passaggio - Non abbiamo rinunciato ad introdurre in seguito (quindi sulla seconda rata, ndr) le detrazioni per il primo e secondo figlio, ma dobbiamo aspettare la ripartizione del fondo di 625 milioni messo a disposizione dal governo: le città metropolitane con le vecchie aliquote Ici al massimo stanno ancora tentando di prendersi tutto, sarebbe gradito un aiuto da parte di tutti, politica e associazioni». Nessuna possibilità di ampliare il periodo di moratoria, come ha fatto Bologna, «la liquidità della Tasi ci serve per gli stipendi, non possiamo andare più in là. Sospendere i termini? No, è una questione di principio». L’assessore ha invece dato mandato ai suoi uffici di studiare fin dall’estate i bollettini con l’importo prestampato per il 2015, confidando che il largo margine d’anticipo possa ridurre gli errori nei quali sono incorsi, ad esempio, i bolognesi, costretti ora a fare marcia indietro.
Resta una zona grigia nell’interpretazione, cioè le situazioni non contemplate esplicitamente nella delibera (dalle case danneggiate dal sisma a quelle inserite in procedure concorsuali) che, riferisce l’Acf, «il Comune si riserva di valutare caso per caso».
Stefano Ciervo
©RIPRODUZIONE RISERVATA