A Guastalla tre i morti
POMPOSA. Quanto accaduto ieri a Pomposa non può non far tornare alla memoria l’incidente (ben più grave) di Guastalla. Era il 9 marzo del 2013. In piazza nella cittadina reggiana che confina con il...
POMPOSA. Quanto accaduto ieri a Pomposa non può non far tornare alla memoria l’incidente (ben più grave) di Guastalla.
Era il 9 marzo del 2013. In piazza nella cittadina reggiana che confina con il Mantovano esplose poco dopo mezzogiorno un furgone-rosticceria, abituale meta dei frequentatori il mercato.
Il bilancio fu tremendo: tre donne morte arse vive all’interno del furgone esploso e undici persone ferite.
Immagini testimoniate dall’ampio reportage della Gazzetta di Reggio che sembravano tratte da un servizio televisivo che parlava di un attentato in un mercato iracheno o afghano.
In mezzo alla devastazione, nella piazza del mercato settimanale rimase solo lo scheletro annerito di quel furgone completamente distrutto dalle fiamme e dalla doppia esplosione delle bombole di gas gpl che alimentavano i forni e il girarrosto dei polli. Tutto intorno i feriti e le urla, in mezzo alle masserizie degli altri banchi del mercato, fiori, vestiti, scarpe, dispersi dal violento spostamento d’aria.
Nelle testimonianze di chi non fu coinvolto nell’esplosione le urla e il panico della gente che, a quell’ora di punta – erano circa le 12.15 gremiva il mercato settimanale, in piazza della Repubblica. La tragedia che ha sconvolto Guastalla ha distrutto un’intera famiglia, quella di Francesco Mango, il venditore ambulante proprietario del furgone-rosticceria su cui sono morte carbonizzate la moglie Tere-sa Montagna, 49 anni, la figlia Rossana, 27 anni, e la cognata Bianca Maria Montagna, di 43.
In seguito alla tragedia a Guastalla furono proclamati tre giorni di lutto cittadino.