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appropriazione indebita

Il mistero dei diciassette quadri

Il mistero dei diciassette quadri

Dovevano essere venduti, ma non sono mai stati messi all’asta

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I quadri dovevano essere venduti, ma sono spariti senza lasciare traccia. E il proprietario ha denunciato il titolare della casa d’aste, ora a processo per appropriazione indebita. La contesa tra le controparti ruota attorno a 17 dipinti, tutti appartenenti a un privato, affidati fin dal 2008 alla Casa d’Asta Vip di via Caldirolo per essere messi in vendita sul canale 855 di Sky. Ma le opere, del valore complessivo di circa 80mila euro con pezzi di Giovanni Fattori, Salvatore Fiume, Virgilio Guidi, Orfeo Tamburi e perfino un’opera grafica di Salvador Dalì, all’asta non sarebbero mai arrivate. Ieri l’imputato, difeso dagli avvocati Giacomo Forlani e Gianluca Bonazza, non era però presente in tribunale perché ricoverato in ospedale, e il processo è stato aggiornato al 3 novembre.

Tutto ha avuto inizio sei anni fa, quando il proprietario - ora costituito parte civile attraverso l’avvocato Massimo Bissi, decide di vendere alcuni quadri della sua collezione e, dopo un’attenta valutazione, sceglie di rivolgersi a Davide Vicentini che gli ha proposto i prezzi più interessanti. Le opere vengono consegnati in più soluzioni a partire dal 2008, e ogni passaggio viene regolarmente registrato. Alcuni dei dipinti vengono effettivamente battuti all’asta, e tutto sembra procedere senza intoppi. Vendere il resto della collezione, però, appare più difficile, stando almeno al tempo in cui i quadri continuano a rimanere in conto vendita. Finché il proprietario decide di ritirarli. È la primavera del 2013, ma dal quel momento in poi contattare la Casa d’Asta risulta quasi impossibile e al privato non resta che rivolgersi all’autorità giudiziaria per cercare di far valere le sue ragioni. E il gestore della “Vip” è stato rinviato a giudizio per appropriazione indebita.

All’appello, dunque, mancano 17 quadri, riuniti in un cd entrato a far parte del fascicolo dibattimentale. Ieri si è tenuta l’udienza filtro del processo, con la presentazione della lista testi e le eccezioni preliminari. Poi subito il rinvio al 3 novembre.