Tronchese e coltello avevano scopi innocui: assolto
Ha rischiato una condanna fino a tre anni di reclusione, se il giudice non avesse accolto la tesi difensiva e creduto all’uso “innocuo” della tronchese e del coltello che teneva in auto. Un uomo di...
Ha rischiato una condanna fino a tre anni di reclusione, se il giudice non avesse accolto la tesi difensiva e creduto all’uso “innocuo” della tronchese e del coltello che teneva in auto. Un uomo di 48 anni è stato assolto ieri dalle accuse di porto abusivo di armi (la più grave) e da quella di aver portato fuori casa senza giustificato motivo un coltello.
I suoi guai erano iniziati il 28 settembre 2012 quando era stato fermato nel corso di un controllo di polizia a Ferrara mentre si trovava in auto con la figlia. Nel corso dell’ispezione le forze dell’ordine avevano trovato in macchina una tronchese e un coltello di 15 centimetri, con lama di 6. Secondo gli inquirenti l’uomo non aveva fornito una giustificazione plausibile al possesso di oggetti atti a offendere, avevano così disposto il sequestro della tronchese e del coltello e denunciato l’uomo, poi rinviato a giudizio. Accuse pesanti, quelle che era chiamato a rispondere, che prevedono una condanna fino a tre anni di reclusione. Al termine della requisitoria, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a un anno e sette mesi di carcere.
La difesa invece, rappresentata dall’avvocato Alessandro D’Agostino, aveva sostenuto che nè la tronchese nè il coltello avevano scopo offensivo o di scasso. In particolare, la tronchese doveva essere utilizzata per un trasloco, mentre il coltello era stato portato fuori casa per tagliare e sbucciare la frutta che si trovava in auto e che padre e figlia volevano mangiare. Tesi accolta dal giudice che ha pronunciato sentenza di non colpevolezza.