«Dipendenti ridotti alla fame 600 euro e 3 viaggi al giorno»
Contratti mai rispettati, con prestazioni lavorative supplementari per il personale «fino a 8mila ore complessive da gennaio ad agosto 2013 e proiezione a dicembre 2013 di 12mila ore». La pubblica...
Contratti mai rispettati, con prestazioni lavorative supplementari per il personale «fino a 8mila ore complessive da gennaio ad agosto 2013 e proiezione a dicembre 2013 di 12mila ore». La pubblica denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl di Ferrara che assieme alle dipendenti di Serenissima Ristorazione Spa hanno dichiarato lo stato di agitazione al polo di Cona, al Pellegrino (centro S. Giorgio) e all’ex S. Anna di corso Giovecca. Una protesta innescata dalle «pressioni al limite del ricatto occupazionale che l'azienda sta operando nei confronti delle organizzazioni sindacali e di conseguenza nei confronti dei lavoratori pretendendo di non applicare le norme contrattuali relative al pagamento delle ore di lavoro supplementare e straordinario», scrivono i tre sindacati. Si tratta dell’ultimo e teso sviluppo della vicenda che ha preso le mosse dal trasloco del S. Anna a Cona, che ha comportato anche il trasferimento di una parte dei dipendenti dalla ditta ‘La Ferrarese’ alla subentrata ‘Serenissima’. Contratti part/time uguali per tutti al 52 %, precisano i sindacati. Ma «non sono mai stati rispettati in quanto l'orario svolto dalle dipendenti è stato sempre maggiore - sottolineano i sindacati - Sono stati fatti accordi sindacali, per favorire il trasferimento, che permettevano il recupero individuale delle ore svolte in surplus dell'orario contrattuale. Ora l'azienda pretende di cancellare tutte le ore fino ad oggi svolte in surplus mettendo in condizione il personale di fare fino a 3 viaggi in un giorno per 3/4 ore di lavoro, (colazione-pranzi-cene dalle 6 del mattino fino alle ore 21). Lo stipendio non copre neanche i viaggi svolti». Ore prestate in più, aggiunge la nota, saltando «riposi e ferie. Adesso la transizione è finita e si può adeguare l'orario part/time all' orario effettivamente prestato». L’azienda, ribadiscono i sindacati, sta riducendo «il personale che fino ad oggi si è sacrificato, praticamentre alla fame: 600 euro al mese per fare 3 viaggi al giorno. L'azienda pretende di mantenere l'orario finora prestato alla sola condizione di pagare il 30% in meno per le ore supplettive».