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Più housing sociale al Pala-Specchi

Più housing sociale al Pala-Specchi

Si lavora per costituire un fondo immobiliare tra Cassa depositi e prestiti, Parsitalia, Comune e Acer. Obiettivo: 260 alloggi

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Una parte cospicua del Palazzo degli Specchi potrebbe trasformarsi in grandi condomini di buon pregio da destinare all’housing sociale. L’idea non è nuova, nel progetto iniziale si ipotizzata già di destinare una quarantina di alloggi all’housing sociale, ma in questi mesi è lievitata. Ora si ragiona di 250-270 appartamenti che dovrebbero essere ricavati nel blocco che ora si allunga su via Beethoven e nella parte retrostante. Per un’operazione immobiliare di questa portata, si parla di un investimenti di almeno 40 milioni di euro, si cercano i partner giusti e il principale dovrebbe essere la Cassa Depositi e Prestiti. L’idea sta prendendo corpo: in questa fase di lavora alla costituzione di un fondo immobiliare in cui debbono entrare Parsitalia (la società di costruzione della famiglia Parnasi che tramite la società Ferrara 2007 ha acquisito la proprietà del Palazzo degli Specchi), il Comune di Ferrara, Acer e la Cassa Depositi e e prestiti (Cdp).

Poi spetterà al Fondo presentare un progetto, anche sulla scorta del protocollo d’intesa che verrà sottoscritto, ma intanto l’ufficio tecnico di Acer ha elaborato un’ipotesi per rivestire l’idea.

L’housing sociale e il fatto che sia coinvolta Acer non deve indurre in errore: l’ex direzionale di via Beethoven non si convertirà in alloggi popolari. Non siamo nell’ambito dell’Edilizia residenziale pubblica (Erp), ma dell’Edilizia residenziale sociale, il che costituisce il presupposto per il coinvolgimento della Cdp. Con l’housing sociale, come spiega l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari, si può orientare il mercato facendolo incontrare con le esigenze sociali e le tasche dei cittadini: affitti concordati, soluzioni che prevedono il riscatto e in genere modalità di affitto e di acquisto che consentano anche a chi non naviga nell’oro di disporre di alloggi di buona qualità. La qualità dell’intervento (al di là della quantità dell’housing sociale) è sempre stato un punto fermo dell’operazione e la presenza del Comune nel Fondo che si va costituendo serve anche a salvaguardare questo principio.(m.p.)