Adesso Ro sta dalla parte dei Maasai del Kenia
RO. Sensibilizzare la comunità locale, soprattutto bambini e genitori, sull’importanza dell’acqua per i paesi più poveri dell’Africa, dove in vaste aree desertiche spesso gli abitanti non possono...
RO. Sensibilizzare la comunità locale, soprattutto bambini e genitori, sull’importanza dell’acqua per i paesi più poveri dell’Africa, dove in vaste aree desertiche spesso gli abitanti non possono usufruire di questo elemento vitale.
È l’obiettivo dell’iniziativa “Una goccia per l'Africa”, svolta nei giorni scorsi a Ro, con patrocinio del Comune e della parrocchia locale di San Giacomo Maggiore, a conclusione del progetto l’Africa in classe svolto nell’anno scolastico appena concluso in paese.
C’è stata anche una bella festa e giochi per i bambini alla cui conclusione è stata effettuato, spiega un’insegnante della scuola primaria coinvolta nel progetto: «Il gemellaggio tra la comunità di Ro e la comunità Maasai in Kenia. Quindi, c’è stata la presentazione dei progetti che l’associazione La Nostra Africa sta realizzando in Kenia».
E, nell’occasione, sono stati anche presentati interessanti immagini e racconti del volontario Aldo Grillanda sui pozzi realizzati in Africa.
La Nostra Africa Onlus è un’associazione di Bologna nata nel 2008, che sta appunto realizzando vari progetti di sostegno all’antica popolazione Maasai del Kenia tra i quali, solo per citarne alcuni, interventi legati anche alle realizzazione di scuole, laboratori, lezioni di inglese e altre materie per i bambini che vivono numerosi nelle savane.
Quindi, altri progetti artigianali, come costruire dei banchi scolastici. Mentre lo scorso anno l’associazione ha costruito un asilo per 130 bimbi ed una mensa per 370 alunni. Una volta terminati, i progetti vengono autogestiti dai Maasai. Nel 2012 c’è stara la trivellazione di un importante pozzo d’acqua per la comunità Maasai di Olpinkata, migliorando di molto la qualità della vita di migliaia di persone.
Così, si portano diritto alla vita, all’acqua e allo studio per bambini nella loro terra d’origine, grazie alla presenza di volontari italiani e di casa nostra.
Franco Corli
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