Incubo Tasi, straordinari e proteste
La corsa dei Caf per rispettare le scadenze. Contribuenti disorientati e c’è chi scambia ancora la tassa con la Tari (rifiuti)
Sono giorni caldissimi un po’ ovunque, figuriamoci nelle sedi dei centri di assistenza fiscale alle prese con i tanti cittadini in cerca di aiuto per il pagamento delle tasse. La scadenza del 16 giugno è alle porte e l’assalto è iniziato da qualche giorno. «Ancora miracoli non ne facciamo, tuttavia stiamo dando il massimo: c’è tantissimo lavoro extra e il nostro personale fa gli straordinari», racconta Lorenzo Venturoli, direttore del Caf delle Acli.
In via Ariosto sono quasi trecento le persone che giornalmente visitano gli uffici, solo per il calcolo della Tasi; a mezzogiorno di ieri erano già più di 3.600 quelle assistite. «Calcoli che noi abbiamo circa 11mila clienti – prosegue Venturoli – e quasi l’80% di questi è proprietario di immobili: facile capire come si verifichino delle file anche di qualche ora». La situazione non è tanto diversa alla Cisl, dove i funzionari erano al loro posto pure di sabato pomeriggio ed è attivo un numero verde apposito (800800730) in modo da sgravare i centralinisti dal doversi improvvisare superesperti in materia di fisco, a fronte della richiesta di informazioni da parte di chi è dall’altro lato della cornetta. «La gente è molto disorientata – dice il responsabile dei servizi fiscali del sindacato di corso Piave, Fabio Bottoni - pare si sia dimenticata dell’Imu che si è pagato fino al 2012 e ha come l’impressione che si torni indietro. Per fortuna è arrivata da parte del Comune di Ferrara la proroga delle sanzioni al 30 giugno in caso di mancato pagamento: ci dà un po’ di respiro. Oggi tra l’altro mi hanno contattato dal Comune di Mirabello per anticiparci che stanno deliberando pure loro lo slittamento, mentre altre realtà latitano. Ognuno fa come gli pare, più che federalismo sembra anarchia». In città la moratoria di due settimane, richiesta a gran voce dalle associazioni di categoria, effettivamente prepara un atterraggio più morbido, tuttavia c’è chi non ne vuol sapere: «Molte persone, soprattutto quelle più anziane, vogliono pagare subito; anche solo per una questione di principio e non credo che questa sensibilità sia così diffusa in altre parti d’Italia», osserva Venturoli. Secondo il quale sono i cambiamenti dei criteri di calcolo di quanto dovuto, rispetto alle vecchie Imu e anche Ici, a creare le difficoltà maggiori: «Il conteggio non è certo immediato poiché ogni Comune ha impostato le detrazioni a modo suo, quindi va contemplato ogni singolo caso, persona per persona, e i tempi si allungano».
Sul fattore tempo mettono l’accento alla Uil: «E’ davvero strettissimo – sottolinea Ilario Zamariolo - una quindicina di giorni per smaltire tantissime cose da fare. Ci sono arrivati i programmi delle software house solo ai primi di giugno, avendo loro dovuto aspettare il decreto del governo approvato poco prima. Poi noi abbiamo inserito i dati nel sistema e ora stiamo chiamando i nostri utenti per venire a ritirare gli F24 stampati: si tratta di modelli sicuri, che non avranno bisogno di correzioni col saldo». La montagna da scalare è tuttavia sempre quella della sommaria informazione dei cittadini, «perché anche questa mattina – raccontano dalla Uil – abbiamo ricevuto una telefonata da parte di un signore che chiedeva se dovesse venire da noi per il pagamento della Tari, tassa di cui non ci occupiamo».
Fabio Terminali