La Nuova Ferrara

Ferrara

Operaio morto alla Tecopress, primo processo per il terremoto

Operaio morto alla Tecopress, primo processo per il terremoto

Il giudice rinvia a giudizio tre imputati, tecnici e progettisti In aula il dibattimento fissato per il 2 ottobre prossimo

2 MINUTI DI LETTURA





Sarà il primo processo sulle tragedie del terremoto di 2 anni fa. Ieri il giudice Piera Tassoni ha rinviato a giudizio - come richiesto dal pm Ciro Alberto Savino - tre imputati, progettisti e tecnici per la morte di Gerardo Cesaro, operaio schiacciato dalle travi del capannone della Tecopress di Dosso. Il processo inzierà il 2 ottobre davanti al giudice monocratico Franco Attinà , l’accusa è di omicidio colposo nei confronti di Modesto Cavicchi, ingegnere e collaudatore del capannone; Dario Gagliandi, bresciano, progettista e direttore lavori fondazioni e struttura prefabbricata e infine il geometra centese Antonio Proni, progettista e direttore lavori del capannone. All’udienza i legali delle difese (gli avvocati Irene Costantino, Marco Gallina e Giancarlo Bozzi) hanno chiesto al giudice un supplemento di perizia, ma la richiesta è stata bocciata dal gup Tassoni che ha ritenuto sufficiente la consulenza della procura dell’ingegner Comastri sulle ipotesi tecniche d’accusa.

Secondo le ipotesi d’accusa di procura e consulenti - che dovranno essere valutate e verificate al processo - il crollo della copertura del capannone fu causato dal cedimento tra travi e pilastri che furono progettati e montati solo in semplice appoggio, e al momento della scossa del sisma le travi si spostarono dai pilastri creando un collasso a catena (l’effetto domino) che fece crollare la copertura sotto cui morì schiacciato uno degli operai in turno quella notte, alle 4 del mattino del 20 maggio 2012.