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Donna trovata morta in casa dalla figlia

Donna trovata morta in casa dalla figlia

Aveva un sacchetto in testa ed era deceduta da una ventina di giorni. Gli investigatori non escludono il suicidio

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Grande emozione anche nei territori ferraresi rivieraschi del Po, da Ro a Berra, per la tragedia accaduta a Polesella, nel Rodigino. Mercoledì nel suo appartamento di via De Paoli 145/A, è stata trovata senza vita Mirella Perazzolo, 59 anni. Le circostanze del ritrovamento in prima battuta avevano suscitato qualche perplessità e il timore di un delitto. Gli accertamenti hanno infatti permesso di stabilire che la donna era morta da 15 - 20 giorni, probabilmente soffocata da un sacchetto in plastica stretto al collo da nastro adesivo. Così le indagini sono state condotte senza escludere alcuna pista a priori, forti anche di un inappuntabile sopralluogo condotto nella serata di mercoledì, quando è stato lanciato l'allarme, dal personale scientifico del carabinieri.

Intanto il sostituto procuratore rodigino Davide Nalin, pare intenzionata a disporre l'autopsia sulla salma, per chiarire oltre ogni possibile dubbio le motivazioni della morte. La pista allo stato giudicata comunque più verosimile dagli inquirenti è quella di un suicidio. Anche se ovviamente, data la particolarità del caso, è presto per le certezze.

Mirella Perazzolo, 59 anni, originaria di Porto Viro ma da circa un anno residente a Polesella in via De Paoli 145/A è stata trovata senza vita nella serata di mercoledì. La figlia Simona - 25 anni, che vive a Sermide, nel Mantovano, e che al momento si trova senza la disponibilità dell'auto - si era fatta accompagnare da una vicina di casa. Era da qualche tempo infatti che non riusciva a mettersi in contatto con la madre. Appena arrivate all'uscio di casa di Mirella, le due giovani hanno capito che qualche cosa non andava: era brulicante di mosche e l'odore che filtrava lasciava intendere che all'interno fosse accaduto qualcosa di brutto.

I primi ad accedere all'appartamento sono stati i vigili del fuoco. Che hanno dovuto indossare le tute integrali e i respiratori. Il corpo infatti era in avanzato stato di decomposizione. Quando l'aria è diventata un minimo più respirabile sono stati gli investigatori dei carabinieri ad accedere e a dedicarsi ai primi rilievi.

La figlia della 59enne assieme all'amica ha fatto in tempo a intravedere da una finestra una scritta vergata con lo spray sul muro interno dell'abitazione. Sul contenuto gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, come su tutta la vicenda, ma non paiono attribuire una rilevanza eccessiva a questo elemento.

Sempre la figlia della 59enne ha a più riprese affermato che lo stato dell'abitazione non era quello abituale. Ha detto che mancavano delle chiavi e un lucchetto. Indicazioni delle quali ovviamente gli investigatori hanno preso nota. Pur dovendosi tenere conto che nell'immediatezza la giovane era molto scossa - come darle torto - e devastata dal dolore che le è piombato addosso all'improvviso.

Mirella Perazzolo abitava a Polesella da un anno. Non aveva stretto amicizie. Faceva una vita per conto suo e aveva orari tutti suoi. Ma quando si trattava di fare quattro chiacchiere non si tirava indietro. Probabile che ora gli accertamenti degli investigatori si estendano - come sempre avviene in queste circostanze - anche alle sue frequentazioni.