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Asparagi, pochi ma buoni: la pioggia frena la produzione

Asparagi, pochi ma buoni: la pioggia frena la produzione

Cali che arrivano fino al 20% ma la qualità è alta Rolfini, agricoltore Cia: «Soddisfacenti anche i prezzi»

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«Ottima qualità, un buon andamento dei prezzi ma cali produttivi che hanno sfiorato, in alcuni casi, anche il 20%». A fare il punto sull'andamento della campagna di raccolta dell'asparago è Generino Rolfini, uno dei maggiori produttori del territorio - produce asparago verde di varietà italiana nel Mezzano, a Comacchio, da 38 anni - e membro della Giunta provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) Ferrara. «Potrei definire questa prima campagna di raccolta dell'asparago positiva nel suo complesso, con delle evidenti disomogeneità a livello di quantità prodotta da una zona all'altra del territorio. Differenze determinate da un andamento climatico sfavorevole con precipitazioni abbondanti proprio nel periodo di maturazione del prodotto».

«La pioggia - spiega Rolfini - non consente al terreno di raggiungere la giusta temperatura (solitamente dai 14 ai 20 gradi) per il corretto sviluppo del prodotto. Sono dunque state favorite quelle aziende che hanno investito ad asparago terreni molto drenanti, senza ristagni d'acqua, mentre nei terreni rimasti “freddi” il prodotto ha iniziato a maturare attorno a metà maggio, periodo in cui solitamente la campagna di raccolta volge al termine. L'eccesso di acqua in campo ha sostanzialmente provocato un calo produttivo del 10 fino al 20% rispetto alla media del ferrarese, circa 60 quintali per ettaro. È andata decisamente meglio a livello di qualità che si è rivelata davvero buona e c'è una prima, seppur prudente, soddisfazione anche a livello dei prezzi pagati alla produzione. Parliamo di un primo prezzo di campagna che potrei definire straordinario e che ha raggiunto i 3 euro al kilogrammo, per poi scendere fino a 1,60-1,80 di fine campagna. Il prezzo medio pagato è stato dunque di circa 2 euro al kilogrammo una cifra che supera, in generale, quella pagata nel 2013 ma che, a conti fatti, probabilmente non andrà a coprire la contrazione produttiva». «Quest'anno - continua Rolfini - ho investito 11 ettari ad asparagi a Comacchio, nel Mezzano, ma sono arrivato a coltivarne fino a 16 ettari in una zona che ha grandi problemi a livello di sicurezza». «Oltre a fare il punto sulla campagna - conclude Rolfini - vorrei dunque sottolineare le difficoltà a lavorare e fare agricoltura in un territorio così fragile ed isolato. Una situazione diventata, negli anni, sempre più insostenibile. Parlo dei continui furti che subiscono le aziende, visitate da ladri che portano via i mezzi di produzione - dal gasolio alle macchine agricole - e danneggiano capannoni e strutture. Parlo dei problemi di sicurezza delle strade che da un lato rendono difficile accedere ai terreni - soprattutto con mezzi ingombranti che faticano a transitare su ponti inadeguati per il traffico pesante - e dall'altro continuano a provocare incidenti stradali, purtroppo anche mortali. Servirebbe un'azione forte da parte delle amministrazioni, comunale e provinciale, per mettere in condizione gli agricoltori di lavorare e i cittadini di transitare sulle strade con maggiore sicurezza».

Andrea Tebaldi