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Berra, il Comune vende le sue azioni in Hera

Berra, il Comune vende le sue azioni in Hera

Sorpresa alla seduta d’insediamento del consiglio comunale Il ricavato sarà utilizzato per finanziare importanti opere pubbliche

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BERRA. A volte conviene partire dalla fine, e cioè dall'ultimo punto in discussione nel primo consiglio comunale, quello d’insediamento, di Berra.

L'amministrazione ha infatti proposto la vendita di una parte delle azioni di Hera di proprietà del Comune. In pratica saranno messe sul mercato azioni per circa 400.000 euro, e saranno mantenute le circa 350.000 azioni bloccate dal patto di sindacato fino al 31/12 di quest'anno. La vendita è decisa in un momento favorevole per il prezzo delle azioni (oltre due euro l'una) e il ricavato sarà utilizzato per investimenti (al momento, si pensa alla quota di 100.000 euro per la messa in sicurezza idrica a Serravalle ed a 50.000 euro per i lavori alla Porta del Delta).

Bigoni (Uniti per Berra) ha motivato l'astensione con il fatto di non conoscere ancora la destinazione d'uso dei fondi, riservandosi un voto eventualmente favorevole quando verrà annunciata.

Grandi ha motivato il voto contrario con la scelta del momento per la vendita, che non sarebbe quello sicuramente più favorevole.

All'insediamento del consiglio, la prima novità: Marco Leonardi è entrato nel gruppo Interesse Comune al posto della dimissionaria Francesca Venturoli. Il commento di Zaghini era sibillino, oltre a far notare che era il primo caso di consigliere dimesso prima dell'insediamento a Berra, lasciava capire che lo considerava legato alla designazione per il consiglio dell'Unione. Zaghini quindi presentava la giunta (Barbieri, Cenacchi, Galli e Gulmini) con le deleghe e giurava come sindaco. Alla commissione elettorale venivano designati Fabiana Faccini e Davide Quaglio della maggioranza, e Bigoni della minoranza. Un voto, probabilmente decisivo, veniva presumibilmente dai banchi di maggioranza: supplenti Finessi, Astolfi e Grandi, con il capogruppo di Interesse Comune che prendeva due voti come Calabrese (Interesse Comune) ma che veniva designato, come prevede la legge, perché più anziano.

Il sindaco leggeva all'assemblea le linee guida del suo mandato (in pratica il suo programma, con anche l'intenzione di mandare in streaming le sedute del consiglio).

Infine, come da regolamento, la maggioranza designava Galli, Barbieri ed Astolfi come membri del consiglio dell'Unione. La minoranza si trovava ancora sul 2-2, ed ancora una volta la spuntava Interesse Comune, perché il subentrato Leonardi era più anziano di Stefano Bigoni. Fissato anche il gettone di presenza: 13.56 euro. Lordi.

Alessandro Bassi

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