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Domani primo Consiglio e c’è subito un cambio Pd

Domani primo Consiglio e c’è subito un cambio Pd

Talmelli subentra alla Boldrini che si dimette per un incarico nelle Partecipate Il gruppo M5S chiede al nuovo presidente di abbassare il proprio compenso

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Il nuovo Consiglio comunale di Ferrara si riunirà per la prima volta domani nella residenza municipale. Alle 15.30 è stata infatti fissata dal sindaco Tiziano Tagliani la convocazione dei consiglieri eletti a seguito delle consultazioni elettorali del 25 maggio scorso. Sei i punti all'ordine del giorno. Il primo adempimento sarà relativo alla convalida dei consiglieri eletti e alle eventuali surroghe, cui seguiranno il giuramento del Sindaco e e l'elezione del presidente (scelta caduta su Calò) e del vicepresidente dell'Assemblea.

Il programma dei lavori prevede anche la comunicazione da parte del Sindaco della nomina dei componenti della Giunta, quindi saranno ufficializzati i nominativi dei presidenti dei gruppi consiliari. In chiusura di lavori, la nomina della Commissione Elettorale Comunale.

A questo proposito c’è già da segnalare una sostituzione all’interno del gruppo di maggioranza del Pd. Paola Boldrini, ex presidente di Circoscrizione, tra le più votate nelle ultime elezioni amministrative, ha rassegnato le dimissioni. In questo modo in consiglio comunale entra il primo dei non eletti del Pd: Alessandro Talmelli. Le motivazioni delle dimissioni della Boldrini sono legate al fatto che probabilmente andrà ad occupare un posto di vertice nelle municipalizzate, Asp o Afm dove non dovrebbero essere confermati i presidenti.

Intanto il M5S di Ferrara, dopo una consultazione al proprio interno ha ritenuto opportuno esprimersi pubblicamente in merito alla elezione del presidente del consiglio comunale. «La nostra decisione - si legge nella nota - è maturata in seguito a queste due considerazioni: rispettiamo la prassi della legittimazione popolare che vede la figura del presidente del consiglio comunale rappresentata del candidato consigliere con il maggior numero di preferenze. La politica deve essere al servizio del cittadino, perciò considerata l’attuale crisi economica, riteniamo che i costi della politica debbano essere il più possibile contenuti. Richiediamo pertanto al candidato presidente del consiglio comunale di ridursi il proprio compenso (che oggi ammonta a 3.700 euro lordi) in modo significativo. Questo gesto sarebbe rispettoso verso quei cittadini che faticano ad arrivare a fine mese e nel frattempo andrebbe nella direzione che noi intendiamo perseguire. Il nostro sostegno andrà quindi la persona che meglio incarnerà queste due caratteristiche, in caso contrario valuteremo la astensione».