«Tasi, un’ulteriore beffa fiscale»
Chiesta una proroga ai comuni per il pagamento
«L'assurdo tormentone di questi giorni sulla Tasi, altro non rappresenta se non l'ennesima prova di un sistema fiscale ai limiti del collasso». A parlare è il presidente Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli che aggiunge: «Il 16 giugno è ormai da tempo diventata una data da bollino rosso, caratterizzata da un ingorgo di scadenze. Sulla Tasi - prosegue Scaramagli - la fissazione al 31 maggio della pubblicazione delle delibere dei Comuni e il ritardo con il quale il Governo ha approvato i decreti attuativi, ultimo quello del 6 giugno scorso sul rinvio della scadenza per i Comuni che non hanno deliberato, hanno determinato una situazione di incertezza e difficoltà. Sono state soprattutto le detrazioni a generare le maggiori complessità; il fatto che ogni amministrazione comunale della nostra Provincia si sia data regole proprie, deliberando in modo differente non solo le aliquote ma soprattutto le detrazioni, ha creato difficoltà interpretative e reso praticamente impossibile, per le software house, implementare i programmi applicativi». «È per tale motivo - prosegue il presidente Scaramagli - che nei giorni scorsi ho inviato una richiesta a tutte le amministrazioni comunali interessate, con la quale ho chiesto di accordare una proroga alla scadenza relativa al pagamento dell'acconto, sulla base di un'autonomia impositiva sancita dall'art. 52 del D.lgs. 446/1997, la quale non è stata in alcun modo limitata dalle regole sulla Tasi, non precludendo quindi la possibilità di deliberare decisioni favorevoli ai contribuenti. In subordine ho chiesto di rinunciare alle sanzioni per i ritardati pagamenti che inevitabilmente si verificheranno, come già deliberato da alcuni Comuni e auspicando che anche altre amministrazioni dimostrino sensibilità rispetto alle problematiche sollevate dagli addetti ai lavori e dai cittadini, chiamati ancora una volta a fare i salti mortali per pagare nei termini le imposte dovute». «È in particolare questo che indispettisce - chiude il presidente di Confagricoltura - ovvero che i cittadini debbano impazzire per pagare imposte e tasse. Non è da paese civile trovarsi ogni volta a doversi confrontare con una giungla di norme incomprensibili, tra valzer di informazioni errate e proroghe a poche ore dalle scadenze. La Tasi può essere considerata l'emblema di un fallimento. (a.t.)