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Consiglio, Calò può fare il pieno di voti

Il presidente in pectore deve scegliere se autoridursi lo stipendio per convincere pure i grillini. Pd, occhio alla regione

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L’incognita maggiore del consiglio comunale d’esordio della consiliatura 2014-2019, oggi alle 15.30 a Palazzo Municipale, è se il presidente del consiglio in pectore, Girolamo Calò, immolerà o meno parte del suo stipendio per avere la soddisfazione di essere votato pure dai grillini. La condizione posta dal gruppo M5S per convergere sul suo nome (in alternativa c’è l’astensione), è appunto una riduzione «significativa» del compenso, per assecondare il trend della riduzione dei costi della politica. Per il resto Calò, il consigliere più votato di questa tornata, ha raccolto l’unanimità dei consensi del gruppo Pd, si appresta a fare incetta di voti anche in Forza Italia (c’è l’accordo per sostenere Giampaolo Zardi alla vicepresidenza, sarebbe peraltro una conferma) e forse in altri gruppi dell’opposizione. Per il resto la seduta sarà d’insediamento formale, con la definizione dei gruppi consiliari che seguirà, nelle previsioni, le indicazioni emerse dalle urne: quindi tre gruppi consiliari nella maggioranza, con Ferrara Concreta e Sel che si aggiungono al Pd, anche se per risparmiare sui costi Fc non chiederà un ufficio e una segretaria propria; anche all’opposizione ci saranno i monogruppi. Deanna Marescotti, socialista eletta nelle liste Pd, non ha intenzione di... divorziare: «Resto nel gruppo Pd, è una questione di coerenza con gli elettori che mi hanno votato: molti socialisti, certo, ma anche parecchi democratici e donne senza tessera. Farò certo la socialista, anche se questo non significa doversi differenziare per forza anche con il voto».

Le procedure per il voto segreto potrebbero portar via un po’ di tempo, ma tutta la parte delle dichiarazioni politiche sarà affrontate nel consiglio successivo, come pure la definizione degli assetti delle commissioni.

Rispetto alla convalida degli eletti, il Pd presenterà una novità: Alessandro Talmelli al posto di Paola Boldrini, attesa da un incarico al vertice delle ex municipalizzate. Si parla, in realtà, della presidente dell’Azienda sociale, al posto di Sergio Gnudi: l’assemblea è convocata per il 30 giugno. L’Afm ha già approvato il suo bilancio ma il ricambio dovrebbe toccare ugualmente anche il suo amministratore, Sergio Caselli, che non fa parte della nuova onda renziana. Ferrara Concreta sta preparando curriculum per diversi incarichi amministrativi, sembra però che il sindaco non abbia intenzione di assegnare le farmacie agli alleati. È peraltro alle viste un riordino più ad ampio raggio delle aziende, che potrebbe toccare Amsefc e Ferrara Tua.

Oggi la giornata politica propone anche la Direzione regionale Pd, dalla quale sono attese novità sul fronte del congresso al quale guarda, non è una novità, il segretario provinciale Paolo Calvano, possibile successore di Stefano Bonaccini. Cominciano a circolare anche orientamenti in vista delle elezioni regionali 2015: i renziani ferraresi vorrebbero puntare su Barbara Paron, c’è lo scoglio della incompatibilità con il suo incarico di sindaco di Vigarano. (s.c.)

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