Caso Ciancimino È tutto da rifare
E’ arrivato in tribunale, è entrato nell’aula dell’udienza preliminare, ha atteso il proprio turno e ha rilasciato dichiarazioni spontanee: ma quello di Massimo Ciancimino, imputato principale e più...
E’ arrivato in tribunale, è entrato nell’aula dell’udienza preliminare, ha atteso il proprio turno e ha rilasciato dichiarazioni spontanee: ma quello di Massimo Ciancimino, imputato principale e più famoso del processo per la maxifrode con l’acciaio (130 milioni di euro, 100 di imposte e 30 di Iva) non è stato un monologo fiume. Il giudice Monica Bighetti lo ha prontamente invitato ad essere più conciso, anche perchè il giudice aveva già deciso che quasi tutto il processo a Ferrara non s’aveva da fare. Il gup Bighetti ha infatti trasferito ieri tutto il troncone principale - quello per la contestazione di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale - a Reggio Emilia, visto che la società «cartiera» Errelle aveva sede legale a Reggio (quella operativa a Ferrara e triangolazioni con società parallele a Panama) e dove dal punto di vista giudiziario ha avuto origine, appunto, l’associazione a delinquere. Un processo non fortunato quello legato a Ciancimino e altri 33 imputati: 14 di questi erano già stati stralciati, per competenza e distribuiti nelle procure di Reggio Emilia, Modena, Verona e Pesaro dove avevano sede le aziende coinvote nelle tringolazioni truffaldine contestate da procura e finanza di Ferrara. Ieri il trasferimento a Reggio Emilia dove saranno processati Massimo Ciancimino e tutti gli altri che con lui rappresentavano vertici e gregari del gruppo che aveva inventato la frode fiscale: Gianluca Apolloni, Mario Carlomagno, Ermanno Faini, Ennio Ferracane, Giulio Galletto, Patrizia Gianferrari (già sotto processo a Reggio per bancarotta) Valter Lotto, Massimiliano e Mario Paletta, Elena Pozzati, Sauro Ravani, Paolo Signifredi e lo stesso Luigi Matteo Padoan (diventato uno dei principali accusatori per il quale si era già decisa la condanna in abbreviato, a 1 anno e 6 mesi). Invece, tutto si deve rifare. A Reggio Emilia. A Ferrara restano posizioni minori: Alberto Donini ha incassato la condanna di 10 mesi, Tonino Paletta e Giancarlo Rinaldi sono stati rinviati a giudizio.