Con Totem Arti Festival il triangolo magico è a Pontelagoscuro
La creatività a Ferrara è di casa. E nasce spontanea. Tanti sono i festival che prendono avvio da un privato, un'associazione, una singola realtà e poi procedono ad alta velocità
La creatività a Ferrara è di casa. E nasce spontanea. Tanti sono i festival che prendono avvio da un privato, un'associazione, una singola realtà e poi procedono ad alta velocità inghiottendo come un vortice anche altri attori presenti sul territorio. È il caso del Totem Arti Festival, la manifestazione di Pontelagoscuro che si è conclusa domenica con un improvement rispetto l'edizione dello scorso. Tra il Parco Tito Salomoni, il Teatro Julio Cortazar e il Pub Patchanka ha preso forma una quattro giorni di attività teatrali, laboratoriali e musicali che hanno visto ondate di famiglie e di spettatori animare il "triangolo magico" di Pontelagoscuro. Un successo reso possibile anche grazie il supporto del Comune di Ferrara e della Regione e il contributo tecnico di associazioni (Teatro Nucleo, Teatro Comunitario, Comitato Vivere Insieme, Pro Loco Pontelagoscuro) e di esercizi commerciali. Per l'edizione 2014 lo spirito guida è stato quello di Antonio Tassinari, la cui recente scomparsa ha lasciato un vuoto negli animi degli organizzatori e del paese e proprio in sua memoria si è scelto di portare a termine l'intera programmazione. «Quest'anno - spiega Nicola Galli, il ventitreenne art director assieme a Natasha Czertok - il comitato organizzativo si è ampliato e hanno partecipato anche diversi stagisti integrandosi nello staff e nell'ufficio stampa. Questo perché si è pensato ad un'alternanza fra spettacoli a teatro ed eventi all'aperto che potesse permettere al pubblico di gustarsi in maniera più serena la programmazione». Da Alfio Antico ai giovanissimi Foxhound, nominati per MTV Music Awards, i concerti stati programmati da Paolo Bergonzoni, titolare del Patchanka, mentre gli spettacoli teatrali, dedicati prevalentemente ai più piccoli, hanno mirato ad “educare” le famiglie al teatro. Fra le sperimentazioni più interessanti c'è stata l'opera di Davide Calvaresi, "Handplay", l'ultimo capitolo di una trilogia incentrata sulla relazione fra immagine e video proiezione. A pochi minuti dallo spettacolo Calvaresi confida la sua prospettiva in materia di compagnie giovanili ed emergenti: "Si percepisce un'energia molto forte da parte dei giovani artisti anche se è difficoltoso persistere una volta che si è partiti. Devo dire che la crisi è uno spunto per rivedere gli spazi, il pubblico, la scena».
Eleonora Poltronieri